Si è tenuto gli ultimi giorni di settembre a Perpignan il tanto atteso congresso del gruppo agenti di Axa in Francia Réussir.

Gli oltre 700 agenti presenti hanno ritrovato come interlocutore Jacques de Peretti, dal primo di luglio direttore generale di Axa France.

De Peretti ha fatto una panoramica sulla complessa situazione di mercato, dominata dai bassi tassi di interesse, da nuove regolamentazioni, modifiche delle attese dei consumatori ecc., oltre che dei cambiamenti in corso in Axa France, che ha avviato un piano di riorganizzazione con obiettivi ben precisi: il cliente al centro, accelerare la trasformazione, aumentare l’efficienza e fare economie.

Quale dunque il futuro degli agenti, con un presente certo non roseo?

Il gruppo agenti ha evidenziato come sia calato il fatturato nel mercato dei professionisti e delle imprese, ma anche la diminuzione dei contratti nel ramo auto e abitazione. Axa France perde quote di mercato di fronte alla concorrenza, secondo De Peretti, a causa di ricarichi troppo elevati.

Il gruppo agenti lamenta anche l’abbandono da parte della compagnia (perché troppo costosi) di diversi progetti come un programma di fidelizzazione e una formazione pratica per i nuovi ingressi nella professione.

Pascal Chapelon, riconfermato alla guida di Réussir per 3 anni, si dice pronto a definire un nuovo modello con la compagnia, non importa a quali condizioni e a quale prezzo.

Il congresso è stata dunque l’occasione per ricordare alla mandante quali siano le linee da non oltrepassare. Gli agenti, sottolina Chapelon, non vogliono abbandonare la relazione con il cliente costruita negli anni.

Gli agenti generali devono poter rimanere liberi di esercitare il loro mestiere così come deve essere fatto, gestire i sinistri o affidarli alla comagnia, esercitare in associazione o in autonomia, ecc, non devono essere rimessi in causa i principi di remunerazione sulla base di provvigioni, fondamento stesso della professione di intermediario.

La direzione si dice favorevole a relazioni differenziate al fine che ciascuno possa sviluppare le sue competenze, il suo piano di azione e le sue strategie. Ma secondo De Peretti i modelli passati, anche se hanno portato i loro frutti, non permettono di far fronte all’evoluzione attuale.

«Se pensate che senza che facciate nulla le commissioni continuino a crescere o rimangano stabili, vi sbagliate», ha detto, sottolineando di non credere che in futuro sia possibile condividere la relazione con il cliente o che i collaboratori degli agenti possano essere formati da specialisti della compagnia.