L’ANIA ha comunicato i risultati dei principali indicatori tecnici del ramo R.C. Auto relativi al primo semestre del 2015. I risultati sono ottenuti sulla base di una statistica trimestrale a cui ha aderito la quasi totalità delle imprese.

Per il totale dei veicoli, la frequenza dei sinistri accaduti (escludendo quelli denunciati tardivamente), dopo quattro anni consecutivi di contrazione, mostra un’inversione di tendenza nel primo semestre del 2015, incrementandosi dello 0,63% rispetto allo stesso periodo del 2014 (da 5,46% a 5,50%).
Questo andamento è coerente con un maggior utilizzo degli autoveicoli determinato dall’ulteriore diminuzione del prezzo del carburante nei primi sei mesi del 2015 rispetto all’analogo periodo del 2014 (-9,8% per la benzina, -11,8% per il gasolio e -20,3% per il GPL). La tendenza è ulteriormente confermata dallo stesso confronto temporale dei consumi del carburante, che tornano ad aumentare (+1,5%) nel primo semestre 2015 dopo
quattro anni di riduzione.

In particolare, i veicoli per i quali si registra un aumento della frequenza sinistri superiore alla media sono gli autocarri con peso inferiore ai 35 quintali (+1,65%) e i motocicli (+1,14%).
Pressoché invariata è la frequenza sinistri delle autovetture ad uso privato.

Il costo medio dei sinistri accaduti e liquidati nel primo semestre (cosiddetti sinistri gestiti di generazione corrente) è stato pari nel 2015 a 1.502 euro (1.485 euro nel 2014) in aumento dell’1,2% rispetto al 2014 (era 1.485 euro nel 2014; 1.513 euro nel 2013 e 1.489 euro nel 2012). Anche se risultano ancora in diminuzione nel semestre corrente gli importi pagati a favore dei terzi trasportati, la contrazione si è fortemente ridotta e non ha controbilanciato l’aumento registrato dall’importo liquidato per i danni ai veicoli e al conducente non responsabile rientranti nel sistema di risarcimento diretto (partite CID) che costituiscono la gran parte dei risarcimenti che
avvengono nella prima parte dell’anno.
L’incidenza dei sinistri rientrati in CARD è stata pari all’83% del totale dei sinistri gestiti dalle imprese (che includono quindi anche quelli trattati fuori convenzione), sostanzialmente invariata rispetto a quanto osservato nel 2014.