Poste italiane approderà a piazza Affari martedì 27 ottobre con un dividend yield atteso per il 2016 del 4,5%, considerando un utile stimato a 500 milioni di euro. Il prezzo è stato fissato a 6,75 euro per azione. C’è grande soddisfazione al Tesoro per quella che il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha definito «la più importante quotazione dell’anno in Europa».

La domanda complessiva è stata pari a 3,3 volte l’offerta globale, che riguarda 453 milioni di azioni. L’introito per il Tesoro ammonta a 3,058 miliardi di euro, che saliranno a 3,364 mld nel caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe.

Sul mercato andrà il 34,7% del capitale sociale del gruppo (38,2% in caso di integrale esercizio della greenshoe) e, di questa quota, il 30% sarà allocato ai risparmiatori e il 70% agli investitori istituzionali. «Abbiamo un libro di altissima qualità, sia in termini di tipologia di investitori istituzionali che di distribuzione geografica», ha osservato il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via. Gli ha fatto eco il capo della segreteria tecnica del ministero, Fabrizio Pagani: «Abbiamo tutta la tipologia di investitori nel libro, c’è grande soddisfazione per la risposta degli investitori internazionali ma anche degli investitori italiani, non solo retail, che hanno risposto a questa importante chiamata».

Secondo il ministro dell’economia, la buona accoglienza dimostrata dagli investitori «è una dimostrazione di fiducia nel piano industriale dell’azienda ma anche nel nuovo corso dell’Italia». Per l’amministratore delegato di Poste italiane, Francesco Caio, questa operazione «è un bel successo non solo per Poste ma per tutto il paese». L’introito che arriverà dalla quotazione di Poste, vicino a 3,4 miliardi, ha sottolineato Padoan, verrà destinato «all’abbattimento del debito pubblico. Nei prossimi mesi», ha aggiunto il ministro, «andremo avanti anche con le privatizzazioni di Enav e Ferrovie dello stato».

Con la privatizzazione di Poste italiane torna sul mercato anche l’esercito dei risparmiatori italiani: puntano su un titolo che promette performance sicure, da cassettista come si diceva una volta, e che ha attratto più di 303 mila piccoli investitori, di cui circa 26.200 dipendenti della società. A tutti loro è stato riservata il 30% dell’offerta globale, ovvero 135,9 milioni di azioni, in lotti minimi da 500. Le richieste dal pubblico sono state molto più elevate, per quasi il triplo della disponibilità, fino ad arrivare a 387 milioni di azioni. I piccoli risparmiatori beneficeranno di una bonus share ogni 20 azioni possedute, a condizione che mantengano i titoli per almeno un anno. Condizioni più favorevoli sono garantite ai dipendenti del gruppo, per i quali il lotto minimo scende a 50 azioni e la bonus share arriva ogni dieci azioni possedute per almeno 12 mesi.

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