di Anna Messia

I tassi d’interesse calano e anche le promesse di rendimento delle polizze Vita si assottigliano inesorabilmente. La novità è contenuta in una lettera inviata dall’Ivass alle compagnie. L’istituto di controllo presieduto da Salvatore Rossi ha obbligato le assicurazioni ad abbassare dal 4 al 3% il tasso di rendimento da utilizzare nella redazione dei progetti esemplificativi e che viene utilizzato anche per calcolare l’indicatore sintetico dei costi delle polizze.

Si tratta in particolare del fascicolo che viene consegnato ai clienti prima della firma del contratto e che contiene un progetto esemplificativo di sviluppo dei premi, delle prestazioni assicurative e dei valori di riscatto della polizza. Proiezioni che vanno effettuate sulla base di due diversi valori: da una parte il tasso minimo di rendimento garantito contrattualmente dalla compagnia, dall’altra un’ipotesi di rendimento annuo costante della gestione separata di attivi a cui è collegata la polizze, che viene fissato dall’Ivass. Tale tasso finora era pari al 4%, ma da gennaio dovrà scendere al 3%. «L’analisi dei livelli di rendimento realizzati dalle gestioni separate, cui sono collegate le polizze, ha evidenziato una significativa riduzione del numero delle gestioni separate che hanno realizzato tassi almeno pari al 4%», si legge nella lettera dell’Ivass. Il nuovo tasso, fissato appunto al 3%, è stato calcolato come la media tra il tasso medio annuale dei rendimenti dei titoli di Stato e il tasso medio di rendimento lordo realizzato, riferito a tutte le gestioni separate. Il nuovo tasso del 4% partirà il 1° gennaio e con ogni probabilità durerà solo un anno, perché da gennaio 2017 partirà la nuova normativa europea precontrattuale (Priips). Ma l’Ivass ha ritenuto comunque che fosse importante intervenire perché «anche i tassi medi di rendimento dei titoli di Stato, che devono essere inseriti nei fascicoli informativi e posti a confronto delle gestioni separate, mostrano un trend decrescente». Oltre al fatto che decrescente appare anche il tasso di rendimento prevedibile delle polizze Vita per il prossimo quinquennio «in conseguenza dell’ingresso, nelle gestioni separate, di titoli di Stato con rendimenti via via più contenuti rispetto al passato». (riproduzione riservata)