di Anna Messia

Saranno le tecnologie intelligenti, e in particolare l’Internet of Things, a guidare la trasformazione del settore assicurativo nei prossimi anni. Una rivoluzione che costringerà le compagnie a mettersi in competizione con nuovi concorrenti ma anche a modificare il modo di approcciarsi al mercato, spingendole ad adattarsi alle nuove regole del gioco.

Per un cambiamento il momento è propizio visto, che il settore, nonostante la crisi economica, sta registrando buoni risultati: nel 2014 i premi assicurativi complessivi raccolti in Italia sono aumentati del 20,6% a 143,3 miliardi. Il tasso di crescita è superiore a quello registrato in altri Paesi europei, come Regno Unito (+0,9%), Francia (+4,5%) o Germania (+1,8%). Inoltre la redditività è in crescita, visto che l’anno scorso il return on equity è stato del 10,2%, superiore a quello del 2013. A tali risultati ha contribuito il ramo Vita, la cui raccolta è cresciuta del 30% a 110,5 miliardi di premi complessivi, con 90,6 miliardi di nuova produzione. Mentre nel Danni la raccolta continua a diminuire (nel 2014 -2,7% a 32,8 miliardi), in particolare nel comparto Auto (-7%).

Per i prossimi anni le previsioni restano positive, ma le assicurazioni devono guardare ad alcune innovazioni potenzialmente rivoluzionarie per il comparto, sostengono gli esperti di Accenture, che sintetizzano questo cambiamento guidato dalle nuove tecnologie con l’esempio dell’Internet of things applicato alle polizze.

La diffusione di oggetti che «diventano intelligenti» grazie alla connessione alla rete (come sveglie che suonano in caso di traffico oppure confezioni di medicine che lanciano un allarme se si dimentica di prendere il farmaco) cambierà la vita anche alle assicurazioni. Si pensi a tecnologie come i droni o alle auto senza guidatore in fase di sperimentazione in diversi Paesi, Italia inclusa. «Dalle nostre ricerche emerge che l’80% delle compagnie assicurative mondiali ritiene che l’Internet on Things rivoluzionerà il loro modo di fare business», segnalano da Accenture. Le rilevazioni mettono in luce, per esempio, che «il cliente sta cambiando attitudini, passando dalla ricerca di prodotti tradizionali» a un’esperienza estesa che includa servizi che vanno oltre i confini di una classica copertura assicurativa». Di questo e di altri temi si discuterà nel corso della 14ª edizione dell’Insurance Day 2015, organizzato da MF-Milano Finanza e Accenture per il 6 ottobre al Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano, nel corso del quale si confronteranno i protagonisti del settore e che vedrà la partecipazione dei ceo dei principali gruppi assicurativi italiani ed europei. «Quello cui stiamo assistendo è una significativa accelerazione dell’innovazione nei piani delle compagnie, che ormai mettono al centro della loro strategia la costruzione di ecosistemi, la mobility e l’utilizzo degli analytics», sottolinea Daniele Presutti, managing director Accenture e responsabile Insurance Italia. 
Il riferimento è per esempio ai «tassi di crescita della telematica auto in Italia, che in due anni ha quasi triplicato il numero di scatole nere installate sulle vetture», aggiunge il manager. «Una simile accelerazione richiede alle compagnie di assumere il ruolo di leader di questo ecosistema allargato, trasformando i dati a disposizione in informazioni che consentono di conoscere sempre meglio i clienti e di stabilire una relazione continuativa, sempre connessa e sicura».

Anche perché pure l’assicurato sta modificando le abitudini ed è pronto a chiedere nuovi servizi. Il 78% dei consumatori è disponibile a fornire all’assicuratore i dati sul suo comportamento in cambio di servizi personalizzati dal forte valore aggiunto. Insomma, la qualità dell’offerta sembra superare le remore legate alla privacy e a vincere saranno le compagnie che per prime si adegueranno. Sempre secondo le analisi di Accenture, l’80% dei consumatori si dice infatti disposto a cambiare assicurazione per ricevere un’offerta più in linea con i propri bisogni. Così l’offerta dovrà allargarsi per includere elementi non necessariamente assicurativi, ma vicini ai bisogni del cliente, e le imprese sembrano esserne consapevoli. Per i prossimi anni il 64% delle compagnie ha infatti intenzione di stipulare partnership con operatori digitali all’interno del mercato assicurativo e il 49% pensa di fare la stessa cosa con partner non assicurativi. «La diffusione dell’Internet of Things è il fenomeno che più trasformerà il settore nei prossimi anni», conclude Gionata Tedeschi, managing director Accenture e responsabile Digital e Insurance Strategy . «Si tratta di una sfida non facile e non esente da rischi, ma il pericolo di stare a guardare è molto più grande». (riproduzione riservata)