Il roadshow per la quotazione di Poste Italiane «credo che parta il 12 ottobre». Lo ha detto ieri Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo, banche che cura il collocamento in borsa della società guidata da Francesco Caio (il via libera di Consob al prospetto è atteso entro questa settimana).

Poste Italiane, ha spiegato Miccichè interpellato a margine di un convegno, «è un’azienda eccellente: i risultati giustificano l’operazione. Intesa ha portato in borsa le società italiane che si sono quotate ultimamente, come Inwit, Aeroporti di Bologna eOvs, mentre Poste speriamo che abbia il successo che merita». Intanto sempre ieri Caio parlando del piano di 8 mila assunzioni ha ribadito: «Non licenziamo e non licenzieremo nessuno. I mestieri che stiamo imbarcando sono commerciali, information technology, informazione finanziaria». Secondo Caio, «gli investimenti sulle infrastrutture servono e vanno accelerati: stiamo lanciando le app per smartphone per pagare bollette o vedere dove è l’ufficio postale più vicino; la risposta dei cittadini è molto confortante». La privatizzazione di Poste, ha concluso Caio, «non è solo per fare cassa, bensì rientra in un programma di sviluppo del governo».