di Simona D’Alessio 

 

La direttiva dell’Unione europea sull’antiriciclaggio (2015/849) «non annovera il contante fra gli elementi di rischio specifico» di evasione fiscale. Parola del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che ieri, al question time nell’aula della camera, ha affrontato l’innalzamento (da 1.000 a 3.000) del limite di utilizzo delle banconote per i pagamenti, contenuto nella legge di stabilità.

E ha dato l’altolà all’idea di elevare la deducibilità dal reddito d’impresa della tassazione locale sugli immobili strumentali.

Contante. Il numero uno dell’economia ha premesso che il «cambiamento di opinione» che ha fatto salire di 2.000 euro la soglia è frutto di «una valutazione più approfondita delle misure intraprese» dal governo «in tema di lotta all’evasione fiscale, che permette di combatterla alla radice». In 20 mesi sono state messe in campo «molte novità», in parte «sottovalutate» dal dibattito pubblico, ma in grado di incentivare «l’adempimento spontaneo da parte del contribuente»; l’elenco di Padoan, partito dalla riforma fiscale, ha toccato «l’incrocio delle banche dati, grazie al quale l’Agenzia delle entrate acquisisce difetti di adempimento e invia comunicazioni bonarie», nonché il «reverse charge e lo split payment», nuovi meccanismi di applicazione dell’Iva che «hanno consentito un maggior gettito netto di questa imposta nell’ordine di un miliardo di euro su base annua», fino alla voluntary disclosure. Nessuna «correlazione» tra livello del limite del contante e grado di estensione dell’economia sommersa; inoltre, la direttiva Ue sull’anti riciclaggio «indica la soglia di attenzione per i pagamenti in 10.000 euro».

Capannoni. La proposta di «rendere deducibile integralmente, sia ai fini Ires-Irpef, sia ai fini Irap, l’Imu sugli immobili strumentali delle imprese (capannoni, o locali adibiti a uffici, ndr)», comporterebbe, ha riferito il titolare di Via XX settembre, «un minor gettito stimato in un miliardo e 135 milioni di euro per il 2017, in 630 milioni per il 2018 e in 636 milioni a regime». E ciò potrebbe «risultare in contrasto con la disciplina in materia di aiuti di stato».

Scuola-lavoro. Al question time il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, infine, ha evidenziato le «sei azioni» avviate per supportare l’alternanza scuola-lavoro, introdotta dalla legge 107/2015 (sulla Buona scuola), negli istituti tecnici e professionali e nei licei. È prevista, fra l’altro, la compilazione di un registro delle imprese e delle Istituzioni che entrano nel sistema che «a metà dell’anno scolastico sarà pronto».