Pensioni, assistenza sanitaria, salute sul lavoro, non autosufficienza: l’apporto determinante che gli attuari possono dare in Italia al sistema del welfare e della sicurezza sociale, dove il loro ruolo di gestori del rischio acquista sempre maggiore importanza, è stato oggi al centro dell’incontro “Il contributo degli attuari nella gestione dei rischi del welfare” organizzato dall’Ordine degli Attuari a Roma, presso l’Auditorium dell’Inail.
I temi approfonditi dalle relazioni, introdotte da Massimo De Felice, Presidente dell’Inail, e da Giampaolo Crenca, Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, rappresentano anche gli ambiti nei quali la professione attuariale, espressione di competenze sempre più necessarie e ricercate, sta accelerando nel suo processo di diffusione e sviluppo.

Enti di previdenza e fondi pensione
La funzione degli attuari è sempre più rilevante nell’ambito dei fondi pensione. Giovanni Di Marco ha analizzato il mercato della previdenza complementare entrando nel merito delle attività che l’attuario iscritto all’Albo, in base alla preparazione e agli obiettivi distintivi degli appartenenti all’Ordine professionale, è accreditato a svolgere in materia di fondi pensione. Di Marco si è focalizzato soprattutto sulle analisi cosiddette ALM (Assel Liability Management) che sono alla base delle gestione di attività e passività finanziarie nel lungo termine.
Agli attuari viene affidata anche la responsabilità dei calcoli e delle stime sulla solvibilità di lungo termine degli enti previdenziali: in parole semplici, sono gli attuari che devono valutare se un ente di previdenza, partendo dalla situazione attuale, sarà ancora in grado tra cinquant’anni di assicurare le pensioni ai propri iscritti. L’Associazione internazionale dei fondi pensione, EIOPA, ha lanciato quest’anno il primo Stress Test per gli enti pensionistici, destinati in un futuro prossimo a essere oggetto di una normativa europea sulla solvibilità, una sorta di “Solvency” analoga a quella che riguarda le assicurazioni. Paola Fersini e Giuseppe Melisi hanno analizzato le attività di risk management necessarie fornendo una mappa dei rischi legati al mondo welfare. Gli attuari – hanno sottolineato – sono chiamati a contribuire in questo delicato processo di armonizzazione della normativa a livello europeo al fine di rispondere all’esigenza di garantire la solidità finanziaria degli enti pensionistici italiani senza far venir meno l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali.

Fondi sanitari e long term care
L’interesse sociale del ruolo dell’attuario è stato messo particolarmente in risalto dall’intervento di Micaela Gelera, che ha affrontato il tema dei bisogni previdenziali in relazione all’assistenza di lungo termine alla non autosufficienza, che diversi enti e casse previdenziali hanno inserito come copertura assicurativa nei programmi di welfare per i propri iscritti. “I bisogni di welfare della popolazione – ha sottolineato – sono andati modificandosi nel tempo in relazione all’innalzamento dei requisiti di pensionamento e all’allungamento della speranza di vita; la professionalità dell’attuario può essere utilizzata nell’analisi dei bisogni previdenziali degli iscritti ai fondi pensione complementari, a supporto del ruolo del Consiglio di Amministrazione, per delineare politiche di welfare più efficaci e definire un’efficiente politica di investimenti”.
Già fondamentale nel settore sanitario privato all’interno delle compagnie di assicurazione, la funzione dell’attuario è sicuramente destinata a crescere di importanza in prospettiva dello sviluppo dell’assistenza complementare: “Nell’ambito dei fondi sanitari – ha sostenuto Giovanni Ferrara – le competenze dell’attuario potrebbero essere utilizzate  proficuamente per valutazioni di fattibilità e di equilibro finanziario”. Se poi in Italia si andrà, come gli stessi attuari propongono da tempo, verso un’integrazione non solo tra previdenza e assistenza sanitaria complementari, ma anche tra pubblico e privato, “le competenze dell’attuario – ha sostenuto Ferrara – potrebbero rivelarsi preziose a fronte della necessità del Servizio Sanitario Nazionale di sviluppare i fondi sanitari come ulteriori “pilastri” per assicurare un’efficace assistenza ai soggetti non autosufficienti”.

Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
Il lavoro degli attuari è particolarmente rilevante anche nell’ambito della tutela della salute dei lavoratori. Ci sono i loro calcoli e le loro stime dietro le aliquote agevolate con le quali l’Inail, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, premia con uno sconto le aziende che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene dei luoghi di lavoro. Nella sua relazione Tommaso Censi ha spiegato il metodo seguito per pervenire alla definizione di nuove aliquote rimediando ad alcune criticità emerse nei primi anni dell’agevolazione tariffaria cosiddetta OT24. “Il nuovo sistema – ha ricordato – è entrato in vigore proprio quest’anno e i primi dati sembrano confermare la soluzione dei problemi senza che i vantaggi della riforma ne risultino compromessi”.