Ora che il Tesoro italiano è arrivato a piazzare in asta Bot e Ctz con tassi negativi, è ancora possibile scovare sul mercato rendimenti intorno al 3%? Sì, ma a patto di essere reattivi nel cogliere le occasioni a sconto e una queste per il 2016 si chiamerà Europa. Ne è convinto Andrea Favaloro, responsabile del Sales & Marketing di Generali  Investments.

Domanda.

Dottor Favaloro, come si investe in un mercato a tassi zero?

Risposta. Stiamo assistendo al concreto impatto della politica della Banca Centrale Europea e i movimenti di questi giorni confermano che la tendenza forse si rafforzerà con ulteriori interventi sul mercato. Noi proponiamo due soluzioni: diversificare su strumenti in grado di offrire rendimenti più allettanti rispetto ai titoli governativi e procedere a un’accurata selezione per evitare rischi eccessivi.

D.Supponiamo di avere 50 mila euro da investire: come li allocherebbe?

R. L’azionario ha ancora margini di crescita, specialmente in Europa per via dell’indebolimento dell’euro e del recente storno sui listini, che ha fatto emergere valutazioni interessanti in alcuni settori.

D.Quali?

R. Difficile semplificare per titoli o comparti. Va comunque segnalato che l’Eurostoxx 50 presenta un dividend yeld del 4% e resta molto interessante. L’azionario presenta ovviamente maggiori rischi, che appaiono però giustificati dai rendimenti offerti.

D.Come giudica i mercati emergenti?

R.Siamo piuttosto cauti sui Paesi emergenti, in quanto la valutazione delle commodities non giustifica ancora un ritorno su tali mercati, benché a livello di quotazioni appaiano un’opportunità.

D.Quale paese la preoccupa di meno tra gli emergenti?

R. La Cina, dove lo stop alla politica del figlio unico dovrebbe condurre a un rafforzamento del trend di crescita del prodotto interno lordo, che nell’ultima fase si è un po’ indebolito. Certo, bisognerà aspettare che la situazione si sedimenti, considerando anche il ruolo molto importante di Pechino a livello di flussi commerciali mondiali.

D.Dunque sul fronte degli investimenti in cima alle vostre preferenze c’è l’Europa; ma a livello macroeconomico come giudica la ripresa in atto nel Vecchio Continente?

R. Negli ultimi due anni il Vecchio Continente ha attraversato una fase piuttosto turbolenta, con particolare riferimento ad alcune economie del Sud Europa, compresa quella italiana. Attualmente invece è in atto un processo di restringimento dei gap macroeconomici tra i Paesi; fenomeno che, per la sua velocità, ha forse stupito alcuni osservatori. Il Portogallo ha lavorato per mettere in ordine i conti, la Spagna è stata reattiva e anche in Grecia sembra che si possa tirare un sospiro di sollievo. Quanto all’Itali, il Paese ha avviato le riforme strutturali che tutti si aspettavano. Siamo sulla buona strada, e lo vediamo dai fondamentali. Generali  Investments a suo tempo ha lanciato un prodotto di investimento nelle economie periferiche dell’Europa che ha dato grandi soddisfazioni. (riproduzione riservata)