di Cristina Bartelli e Gloria Grigolon 

Tetto del contante da mille a 3 mila euro. Ad annunciare la sesta modifica agli importi delle soglie di circolazione di denaro in Italia è Matteo Renzi. Il capo del governo ieri ha dichiarato nel corso di un’intervista radiofonica che «per il prossimo anno una delle cose» che proporrà al Parlamento «sarà di riportare i livelli di contante alla media europea, portando il limite di contanti dai 999 euro attuali a 3 mila euro per incoraggiare di nuovo i consumi».

Insomma, «se uno ha la possibilità di spendere soldi, fino a 3 mila euro, lo faccia». E per sgombrare il campo dalle accuse che una soglia di contante più alta corrisponde a una possibilità in più di far circolare denaro in nero, frutto di evasione fiscale o, peggio ancora, di altri reati, Renzi ha rassicurato: «Quei soldi sono comunque tracciati: con il telefonino controllo tutto di tutti, con gli strumenti bancari controllo tutto di tutti. L’anno scorso abbiamo avuto quasi 4 miliardi in più di gettito Iva, attraverso l’information technology recuperi molta più evasione che giocando al gatto e al cane sulle strade».

 

La disposizione. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, i tecnici del ministero dell’economia hanno già predisposto la misura, dopo aver ricevuto indicazioni in tal senso, e la norma andrà nella legge di Stabilità in approvazione al consiglio dei ministri di domani. La disposizione va a modificare i limiti alla circolazione del contante contenuti nel decreto legislativo 231/2007, le disposizioni in tema di antiriciclaggio che per prime, nel 2007, hanno fissato una asticella a quanti soldi si potessero usare nelle transazioni. All’articolo 49, comma 1, «è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento è complessivamente pari o superiore a euro mille», l’importo di mille euro sarà sostituito con la parola tremila. L’effetto sarà quello di innalzare la soglia per i trasferimenti in contante. Si ricordi inoltre che, così come specificato dal ministero dell’economia, dopo l’introduzione della soglia del contante a 1.000 euro, i prelevamenti e i versamenti sui conti correnti non sono soggetti al limite dei mille euro.

 

Le soglie in Europa. Allargando l’ottica su scala europea, le decisioni prese in materia di limite al contante restano vincolate alle decisioni di politica economica interna. Se in Italia il tema è da sempre oggetto di dibattito (ne è esempio l’entrata in vigore di un primo limite al pagamento in contanti – dl 143/1991 – avente l’obiettivo di limitare il proliferare dell’evasione fiscale entro confine), meno stringenti sono le politiche applicate da paesi quali Austria, Olanda e Germania, che non prevedono alcun limite ai pagamenti cash; seguono a queste nazioni del Nord quali Finlandia, Svezia, Estonia e Danimarca, nonché le più vicine Slovenia, Estonia, Cipro e Malta, aree in cui il livello di sommerso rispetto al pil resta tra i più elevati in Europa (nell’ordine del 30%). Più similari all’Italia risultano invece le decisioni prese da Belgio, Francia e Spagna, con limiti pari rispettivamente a 3 mila euro le prime e 2.500 euro la terza. Queste, per non penalizzare l’attività commerciale legata agli acquisti di turisti stranieri (per lo più dell’est), hanno innalzato il margine di pagamento fisico da parte di stranieri a 15 mila euro. Più prossima al limite dei mille euro è invece la Grecia, che concede al massimo saldi tramite contante da 1.500 euro.

 

Le frodi dei sistemi di pagamento. Per chi è paladino dei pagamenti tracciabili, buone notizie sulla sicurezza e il contrasto alle frodi del denaro virtuale. Il rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento, stilato annualmente dall’Ufficio centrale antifrode mezzi di pagamento (Ucamp) del dipartimento del Tesoro, rivela che nel 2014 il fenomeno delle frodi associate alle carte di pagamento elettroniche risulta sotto controllo, con un considerevole aumento del totale dei pagamenti «genuini», sia in valore, sia in numero, rispettivamente del 4 e del 6 per cento rispetto al 2013. Diminuisce infine il valore delle frodi (transazioni non riconosciute e quindi contestate) sul totale dei pagamenti, passando dallo 0,0195% del 2013 allo 0,0189% del 2014. Paesi affini, come Francia e Regno Unito, mostrano dati più elevati, intorno al 0,07% sia nel 2013 che nel 2014. Una risposta a chi sostiene che per il contrasto all’evasione sia necessario abbassare la soglia del denaro contante arriva dal predetto rapporto. Il valore medio delle frodi su tutti i canali è sceso da 177 a 151 euro.

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