di Stefano Manzelli 

Nonostante sia cessato l’obbligo di esporre sul parabrezza il classico contrassegno assicurativo in corso di validità, resta obbligatorio avere sempre al seguito il certificato assicurativo per non incorrere in sanzioni. Lo ha chiarito il ministero dell’interno con la circolare del 15 ottobre 2015.

La sostituzione dei contrassegni assicurativi prende il via con il dl 1/2012 che ha previsto il progressivo superamento del contrassegno assicurativo cartaceo entro il 18 ottobre 2015. Il ministro dello sviluppo economico ha poi emanato il regolamento che dettaglia la progressiva introduzione concreta della riforma. Di fatto non avviene alcuna sostituzione del tagliando con sistemi elettronici o telematici.

L’unica novità è rappresentata dalla riorganizzazione di una banca dati più puntuale per agevolare il controllo dei veicoli assicurati semplicemente dal numero di targa (anche attraverso il portale dell’automobilista per tutti gli utenti). Con la messa a regime della banca dati la polizia stradale può conoscere subito la situazione assicurativa di un veicolo. Oppure effettuare controlli in occasione del transito dei mezzi davanti a un autovelox, un tutor o un varco di accesso alle zone a traffico limitato. Ma di fatto non cambia molto. In pratica se l’automobilista viene fermato resta sempre tenuto a esibire anche il certificato assicurativo.

La polizia stradale non può ancora utilizzare alcun dispositivo ad hoc specificamente studiato per pizzicare i trasgressori incalliti in modalità automatica, senza contestazione. Anche se la legge lo prevede infatti al momento nessun sistema è stato omologato dal ministero dei trasporti per essere posizionato sulle strade a controllare i furbetti del tagliando. Resta però sempre possibile procedere al controllo massivo in strada con l’impiego dei diffusi sistemi di lettura targhe fissi o portatili.

In buona sostanza la pattuglia viene avvisata in tempo reale dal dispositivo che un dato veicolo non è regolare e in questo modo la polizia può procedere alla contestazione immediata dell’infrazione. Magari notificando per posta le altre infrazioni accertate nel frattempo dal dispositivo.