Utile in calo del 41% a 26 mln a causa del rimborso dei prestiti Bce, ma tengono le commissioni. Flussi netti per oltre 3 mld

di Paola Valentini

Banca Generali  non accusa il colpo della crisi estiva dei mercati. La frenata dell’utile trimestrale non dipende tanto dalla correzione dei listini tra luglio e settembre, quanto dal venir meno dei finanziamenti ottenuti dalla Bce e dalla progressiva discesa dei tassi di interesse. Soprattutto, il calo dei profitti non ha messo a rischio i conti dei nove mesi, che restano da record.

Il gruppo guidato dall’ad Piermario Motta ha infatti chiuso il periodo gennaio-settembre in utile per 166,1 milioni di euro, che supera quello realizzato nell’intero 2014, ed è in crescita del 25,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel solo terzo trimestre, l’utile netto è calato del 40,8% a 26 milioni causa la riduzione del margine di interesse del 42,9% (da 27 milioni a 15,4 milioni) legata al rimborso dei prestiti Bce (per circa 1,1 miliardi che nello stesso trimestre del 2014 pesavano per circa 9 milioni sul conto economico) e il calo dei rendimenti di mercato, in parte compensato dallo sviluppo del credito. Dati comunque attesi dagli analisti. Icbpi aveva previsto un calo dell’utile netto nel trimestre del 35-40%. Le commissioni attive nel trimestre sono calate molto poco (-1,9% a 128,2 milioni). A fare la parte del leone in questa voce sono state quelle di gestione, a quota 116,9 milioni e in progresso del 25% rispetto al 2014, e dell’1% rispetto al trimestre precedente. La tenuta delle commissioni è da ascrivere alla raccolta, in continua crescita, malgrado le turbolenze sui mercati, prima per la crisi greca, poi per lo scoppio della bolla azionaria in Cina, infine per lo scandalo Volkswagen. Mentre nel trimestre l’indice Msci World delle borse mondiali è sceso del 9,1%, la raccolta netta di Banca Generali  ha toccato nuovi picchi arrivando a 780 milioni, in ulteriore progresso rispetto al corrispondente periodo del 2014 che presentava condizioni più favorevoli sui mercati. In totale nei nove mesi i flussi netti hanno superato di poco i 3 miliardi, dato più alto della storia del gruppo (+24% rispetto al 2014 che pure aveva beneficiato di voci non ricorrenti che ne sancirono il miglior risultato di sempre) e le masse sono salite al top di 39,3 miliardi. «In nove mesi abbiamo superato il risultato dell’intero 2014, finora il nostro migliore anno, peraltro superandoci nei principali indicatori economici e patrimoniali. La volatilità dell’estate ci ha avvicinato ancora alla clientela», ha spiegato Motta, che sottolinea il grosso lavoro della rete nel rassicurare i clienti spaventati dalle turbolenze estive. «Se avessero riscattato gli investimenti oggi i nostri clienti avrebbero mancato il rimbalzo di ottobre, perdendoci due volte», ha aggiunto. (riproduzione riservata)