“L’industria automobilistica globale affronta crescenti incertezze”.  
È questo il titolo di un report pubblicato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s dove si sottolinea come le variazioni nella crescita economica e le prospettive dei mercati automobilistici regionali si stanno controbilanciando con le vendite in crescita nei mercati altamente competitivi di Usa ed Europa e i timori per il rallentamento economico in Cina che stanno indebolendo la domanda locale e aprendo la strada per il 2016 ad un’intensificazione della concorrenza e a pressioni sulla redditività, mentre in Giappone il mercato rimane debole ma la debolezza dello yen spinge la competitività dei produttori sul fronte delle esportazioni.
 

L’80% di tutte le case automobilistiche giudicate da Standard & Poor’s ha un outlook sul rating stabile. “Le prospettive complessive sul credito per il settore automobilistico globale rimane stabile, ma il potenziale di revisione al rialzo sarà probabilmente limitato e rifletterà questioni specifiche di ogni casa come la dismissione di asset o pesanti ristrutturazioni”, afferma l’analista Eric Tanguy, aggiungendo come il recente scandalo delle emissioni di Volkswagen “dimostri che sviluppi specifici di una singola azienda possono erodere rapidamente lo standing creditizio di una societa'”.

Standard & Poor’s prevede una crescita delle vendite di veicoli leggeri in tutto il mondo del 2% circa nel 2015 e del 3% nel 2016 a oltre 90 milioni di unità. 

Inoltre per l’agenzia la maggior parte degli indicatori macroeconomici che influenzano il settore, come il Pil, suggeriscono una crescita costante nei prossimi 12 mesi. Il rallentamento della crescita delle vendite in Cina peserà probabilmente sulla redditività dei produttori più esposti al maggior mercato automobilistico al mondo. “L’impatto di volumi di vendita più bassi dovrebbe essere gestibile per i produttori e i fornitori esteri, ma in diversi casi le vendite cinesi sono più redditizie della media”, fa presente Tanguy. “L’impatto sui risultati finanziarie potrebbe dunque essere più dannoso. Un fattore attenuante, però, è che il rallentamento della Cina dovrebbe dare alle società l’opportunità di ridurre le spese in conto capitale in loco per compensare il minor flusso di cassa generato nella regione”. 

Quanto allo scandalo del Dieselgate, Standard & Poor’s si aspetta un’intensificazione dei controlli da parte delle autorità di vigilanza su tutto il settore. “in particolare ci aspettiamo un nuovo impulso alle iniziative per testare l’efficienza dei motori in condizioni di guida reali e per un monitoraggio indipendente”, conclude Tanguy.