A livello globale, nel 2014 il valore dei premi assicurativi property ha raggiunto quota 360.5 miliardi di dollari e la dimensione del mercato mondiale è cresciuta ad un tasso annuo composto del 4,7% dal 2010, anno in cui i premi totali avevano raggiunto i 300.0 miliardi di dollari, anche se in termini reali (aggiustato per l’inflazione) il tasso di crescita è del 2,9%.

Il valore del mercato globale, tuttavia, è crollato nel 2014: di 195.8 miliardi di dollari (54% del totale) per quanto riguarda i premi assicurativi del ramo property personale (i.e. polizze casa acquistate dai singoli clienti) e di 164.6 miliardi di dollari (46%) per quanto riguarda quelli del ramo property commerciale (i.e. polizze acquistate da società, aziende, clienti del settore pubblico e delle organizzazioni no-profit, compresa l’assicurazione sul raccolto agricolo).

Queste sono alcune delle conclusioni principali che emergono dal nuovo studio di ricerca pubblicato da Finaccord, intitolato “Global Property Insurance: Size, Segmentation and Forecast for the Worldwide Market”.

“Stati Uniti, Francia e Germania nel 2014 sono stati i maggiori mercati assicurativi property del mondo, con premi lordi sottoscritti che ammontavano, rispettivamente, a 150.1 miliardi, 22.6 miliardi e 22.2 miliardi di dollari,” ha commentato David Parry, Managing Consultant di Finaccord.

“Nel frattempo, tra i 40 maggiori mercati analizzati nel dettaglio da Finaccord, tra il 2010 e il 2014 quelli che sono cresciuti più rapidamente in termini nominali sono stati Argentina, Turchia e Filippine, con tassi annui composti, rispettivamente, del 29,6%, 17,8% e del 16,3%.

Tuttavia, tenendo conto dei tassi di inflazione nazionali, i mercati a più rapida crescita sono stati quelli delle Filippine, Thailandia e Cina, con tassi annui composti, rispettivamente, del 13,1%, 11,3% e dell’11,1%.”

Lo studio tende anche a sottolineare che la composizione dei mercati assicurativi property, sia personali che commerciali, varia sostanzialmente tra i diversi stati.

Nel 2014 i premi dell’assicurazione property personale costituivano la maggiore fetta di mercato in Australia (ben il 69,1%) e la minore in Cina (solo il 4,2%). Nel caso dell’Australia, il paese ha un tasso relativamente alto di penetrazione dell’assicurazione casa mentre avviene l’esatto opposto in Cina, che vanta anche un settore assicurativo agricolo molto esteso e quindi maggiori vendite di prodotti assicurativi property commerciali. Di solito, infatti, i mercati assicurativi meno maturi sono quelli nei quali il ramo property commerciale è dominante.

Dei 40 stati presi in esame, tra il 2010 e il 2014 la fetta di mercato dell’assicurazione property personale è cresciuta in 21 paesi, mentre i premi del ramo property commerciale sono in prevalenza in 10 e nei restanti 9 non si è verificato alcun cambiamento.

“A livello globale, le vendite di polizze casa potrebbero superare quelle del ramo property commerciale per molte ragioni, tra cui l’emergenza nel ramo personale di canali di distribuzione sempre più efficaci in termini di marketing, come la bancassicurazione e la possibilità di comprare online, e deboli condizioni di mercato per il ramo commerciale in molte parti del mondo,” ha continuato David Parry.

Per quanto riguarda il futuro, la ricerca di Finaccord indica che tra il 2014 e il 2018 il mercato globale dell’assicurazione property probabilmente crescerà ad un tasso nominale e tassi annui composti leggermente più bassi di quelli registrati nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014.

Entro il 2018, raggiungerà un valore di circa 421.2 miliardi di dollari che, aggiustato secondo i tassi di inflazione previsti, scenderà a 395.5 miliardi.

“In termini reali, prevediamo che i mercati dell’assicurazione property di Filippine, Thailandia e Indonesia saranno quelli che entro il 2018 si espanderanno più rapidamente”, ha concluso David Parry. “Per di più, prevediamo che l’assicurazione property personale continuerà a crescere più di quella commerciale e che entro il 2018 costituirà più del 55% dell’intero mercato globale, e quasi la metà del suo valore sarà apportata dagli Stati Uniti.”