di Anna Messia

La scelta, come per altre compagnie assicurative che hanno in piedi prestiti subordinati erogati da banche, era di tentare di rinegoziare il finanziamento e farne uno ex novo. Oppure, attenendosi agli accordi, rendere operativa una clausola diffusa in questi contratti, in base alla quale la compagnia si impegna a farsi carico dei costi aggiuntivi che la banca dovrà sostenere su quei prestiti. 
Costi non stimabili al momento della concessione, che stanno ora diventando reali a causa dei nuovi requisiti di capitale imposti dalle normative bancarie europee, che penalizzano questi finanziamenti. UnipolSai Assicurazioni, che in pancia ha 700 milioni di euro di prestiti subordinati concessi da Mediobanca nel periodo 2003-2006, ha deciso di seguire la seconda strada, facendosi carico dei «costi aggiuntivi». Quanto questa postilla peserà in termini economici, la compagnia guidata da Carlo Cimbri non lo ha ancora reso noto, neppure come stima, visto tra l’altro che il via libera alla clausola da parte dell’Ivass è arrivato ad agosto, dopo la presentazione della semestrale della compagnia. Ma evidentemente per UnipolSai deve essere stata più conveniente questa scelta rispetto alla rinegoziazione dei prestiti, visto che i finanziamenti concessi negli anni alle compagnie del gruppo Ligresti, ed ereditati dalla compagnia di Bologna, prevedono «l’opzione di rimborso anticipato». Anche se non tutte ancora attivabili. 
Nel caso del finanziamento di 400 milioni concesso nel luglio 2003 daMediobanca (parte dei 700 milioni), che a giugno di quest’anno aveva un tasso d’interesse del 2,209%, l’opzione di rimborso anticipato vale per esempio a partire dal decimo anno, quindi dal 2013. Mentre nel caso del finanziamento da 100 milioni, concesso sempre daMediobanca a dicembre 2005, l’opzione di rimborso anticipato parte solo dal 2015. Come noto però Unipol ha già iniziato ad allentare i legami finanziari con Piazzetta Cuccia, riducendo i prestiti versoMediobanca che ammontavano complessivamente a 1,45 miliardi. Lo scorso giugno la compagnia di Bologna ha emesso un nuovo prestito subordinato di 750 milioni, quotato al Luxemburg Stock Exchange, utilizzato proprio per rimborsare un pari importo di prestiti Mediobanca. Dopo l’operazione di giugno l’incidenza dei finanziamenti subordinati erogati da Piazzetta Cuccia sul totale dell’indebitamento subordinato diUnipolSai è passata dal 72% al 35%. Non solo. La compagnia, come sottolineato da Bologna, ha anche diversificato le fonti di finanziamento e allungato la durata media dell’indebitamento subordinato di UnipolSaie ha pure ottemperato in anticipo (la scadenza era il 2015) e in misura maggiore (l’obbligo era 350 milioni) alle richieste dell’Antitrust di sciogliere il legame con Mediobanca ereditato dalla fusione con FondiariaSai. Restano appunto i 700 milioni, su cui ora bisognerà calcolare gli effetti della clausola «costi aggiuntivi». (riproduzione riservata)