di Roberta Castellarin e Paola Valentini

L’uscita a sorpresa da Pimco di Bill Gross, il re dei bond, ha provocato un terremoto nella società di gestione Usa; in risposta, gli investitori hanno disposto riscatti per oltre 23 miliardi di dollari dal fondo gestito da Gross, il Total Return, che a fine agosto era il comparto obbligazionario più grande del mondo con asset per 220 miliardi. 
Deflussi concentrati peraltro venerdì 26 settembre, quando il money manager ha annunciato le dimissioni. Con ripercussioni anche sui titoli quotati delle due società coinvolte: nel giorno dell’addio di Gross a Pimco la controllante Allianz a Francoforte ha ceduto il 6%. Contemporaneamente Janus, il fondo dove Gross è approdato, apriva a Wall Street in rialzo del 36%.

Non solo. Il blitz di Gross fa riflettere sulle conseguenze che può avere sul fondo il cambio di casacca di un fund manager con la reputazione da star. Così, con l’obiettivo di redigere una sorta di vademecum perché i sottoscrittori non si facciano trovare impreparati quando un super gestore cambia società, Russell Investments, specializzata nella selezione dei gestori a livello internazionale, ha stilato una lista di sette cose che bisognerebbe valutare se appunto si ha in portafoglio il fondo in questione. Primo: bisogna chiedersi ciò che ha causato l’uscita e «se il successore dovrà affrontare gli stessi problemi». Secondo: bisogna capire chi ne prenderà il posto. «Molte società preparano i successori dei super manager. 
Se il successore è un interno, ci sono più probabilità che il processo di investimento del fondo non cambi molto». Nel caso di Pimco la scelta è stata di questo tipo con la nomina di Daniel Ivascyn a chief investment officer al posto di Gross. Ivascyn guida tra l’altro il team che si occupa del portafoglio di mortgage credit. La società di Newport Beach (California) ha nominato anche Scott Maher, Mark Kiesel e Mihir Worah a capo della gestione del Total Return. «Ci vorrà tempo per valutare il lavoro di Ivascyn e dei nuovi manager, anche se una serie di fattori ci fa pensare in positivo. Si tratta di un team solido e riconosciuto come tale dal mercato, tant’è che sia Kiesel sia Ivascyn hanno ricevuto il Morningstar Award come miglior gestore, rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Inoltre, lo stesso Gross si avvaleva di loro nella selezione dei titoli, in quanto specialisti nei loro settori», sottolinea Morningstar che ha abbassato da gold a bronze l’analyst rating del Total Return in seguito all’uscita di Gross. «Rimaniamo positivi su Pimco TotalReturn, ma abbassiamo il rating per l’incertezza legata ai forti deflussi e ai cambiamenti nelle responsabilità manageriali», spiega Morningstar. 
La terza domanda da farsi, secondo Russell, proprio: il nuovo money manager ha intenzione di apportare cambiamenti? E la risposta spesso non è facile. In quarto luogo c’è da capire se lo stile del successore è in linea con i propri obiettivi. La quinta cosa da valutare è quanto i rendimenti brillanti siano merito del gestore uscente. «In molti casi il manager è coadiuvato da talentuosi ma anonimi analisti che forniscono la maggior parte degli input e possono quindi andare avanti bene anche dopo l’uscita della star», segnala Russell. Mentre se si decide di cambiare fondo bisogna chiedersi (sesto punto) quanto costerebbe spostarsi altrove soprattutto nel caso in cui vendendo si subirebbe una perdita o una forte tassazione. Sesto punto: c’è valutare se il manager in uscita è solo una delle numerose star cui l’investitore ha deciso di affidarsi nel costruire le posizioni del proprio portafoglio. «Incoraggiamo i clienti a diversificare scegliendo diversi manager e società per ridurre il rischio legato all’uscita di un singolo manager», sottolinea Russell come settima regola.

E proprio in base ai dati Morningstar sui fondi della stessa categoria del Pimco Total Return, gli obbligazionari diversificati in dollari, emerge che non mancano gestori dalle performance brillanti. D’altra parte l’uscita di Gross sarebbe dovuta anche a recenti risultati sottotono rispetto ai concorrenti. Il primo per rendimento da inizio anno (si veda il grafico) risulta il Legg Mason Wa Us Core Plus Bond con un +14,4%, gestito da un team guidato da Ken Leech, seguito dal Fidelity Us Dollar Bond gestito da Rick Patel (+13,9%). «In previsione di aumenti dei tassi mantengo il fondo sottopesato sui titoli di Stato Usa, con una duration corta. Sono più esposto sui corporate e sui finanziari e a più lunga scadenza», spiega Patel. Terzo è lo Schroder Us Dollar Bond (+13,7%) con alla guida David Harris e Wesley Sparks. «Di recente abbiamo ridotto il rischio e ci aspettiamo di continuare ad accumulare titoli a tassi variabili via via che ci avviciniamo ai rialzi dei tassi da parte della Fed, nel 2015», dice Harris. Intanto da gennaio a oggi il fondo PimcoTotal Return ha registrato un +10,9%, contro una media di categoria del +13,3%.