di Ugo Brizzo

A settembre, prima della piena operatività dell’asta Tltro della Banca Centrale Europea, è in ulteriore miglioramento, seppur su valori negativi, la dinamica dei prestiti bancari in Italia. In particolare, per quanto riguarda i prestiti a famiglie e imprese, si è registrato il miglior risultato da maggio 2012, ossia da quasi due anni e mezzo. Lo ha evidenziato il rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi). Nel dettaglio, il complesso dei finanziamenti bancari ha registrato una contrazione su base annua del 2,3%, in miglioramento rispetto al -2,5% del mese precedente e dal -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. In particolare, i soli finanziamenti a famiglie e imprese sono scesi a settembre «solo» dello 0,9% rispetto al -1,2% del mese precedente e al -4,5% di novembre 2013. Questo di settembre 2014 per i prestiti a famiglie e imprese, ha sottolineato l’Abi, è il miglior risultato da maggio 2012. E se il trend proseguisse per la fine dell’anno potrebbe avere un segno positivo. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.819,5 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.420 miliardi. Sono in ulteriore diminuzione i tassi sui mutui per l’acquisto di abitazioni, facendo segnare il valore più basso da marzo 2011, ossia da tre anni e mezzo. Nel dettaglio, a settembre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è ridotto al 3% contro il 3,12% del mese precedente. Nell’ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 23,9% (23% il mese precedente; era 20,9% a luglio 2014). In generale, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto ulteriormente a settembre al 2,87%, il valore più basso da febbraio 2011. Intanto è stato registrato un nuovo record per le sofferenze bancarie che ad agosto sono cresciute sfiorando quota 174 miliardi (a 173,97) rispetto ai 172,4 miliardi di luglio e facendo segnare un aumento annuo del 22,6%. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è salito al 9,2% ad agosto (7,3% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che ha raggiunto il 15,5% per i piccoli operatori economici, il 15,2% per le imprese e il 6,7% per le famiglie. Anche le sofferenze nette hanno registrato ad agosto un aumento, passando dai 78,2 miliardi di luglio a 79,5 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,41% dal 4,3% di luglio 2014. (riproduzione riservata)