di Francesco Ninfole

Gli italiani sono terzi al mondo per ricchezza mediana, con un dato pari a 142 mila dollari a metà 2014 (+10% in un anno), secondo una ricerca pubblicata ieri da Credit Suisse. Nella classifica l’Italia è superata soltanto da Australia (225 mila) e Belgio (173 mila). Questi valori si riferiscono al patrimonio mediano: ciò vuol dire che metà degli adulti italiani sopra i 20 anni hanno più di 142 mila euro di patrimonio, metà ne hanno di meno. Se invece si considerano i dati medi, che sono influenzati dalla presenza degli ultra-ricchi, l’Italia esce dalla top 10 (Credit Suisse non ha indicato la posizione del Paese, che l’anno scorso era al 13° posto con ricchezza media di 241 mila dollari). In testa anche nel 2014 c’è la Svizzera (581 mila dollari), seguita da Australia, Norvegia e Usa (348 mila dollari). Gli Stati Uniti sono di gran lunga il Paese con il maggior numero di ultra-ricchi (persone con un patrimonio di oltre 50 milioni di dollari): sono quasi 63 mila, la metà di quelli presenti in tutto il mondo. Seguono Cina (con 7.631 ultraricchi), Germania (5.548), Regno Unito (4.660), Francia (4.151) e al sesto posto Italia (3.322). Gli ultra-ricchi italiani sono aumentati in un anno di 1.084 unità: la recessione quindi sta aumentando le disuguaglianze, come ha ricordato nei giorni scorsi anche il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco. Nel Paese la disuguaglianza è scesa rapidamente nel periodo 2000-2007 ma è cresciuta altrettanto velocemente nel 2007-2014. L’Italia è comunque considerato da Credit Suisse un Paese di «media disparità» (questo spiega perché ha una ricchezza mediana più alta in proporzione a quella media), mentre le disuguaglianze sono molto alte in Svizzera, Usa, Hong Kong, Argentina, Brasile, India e Russia.

La ricchezza globale delle famiglie ha raggiunto la cifra record di 263 mila miliardi di dollari a metà del 2014, con un aumento dell’8,3% rispetto a un anno prima: +20% rispetto al picco pre-crisi e +39% dal minimo del 2008. Secondo Credit Suisse la ricchezza aumenterà di quasi il 40% nei prossimi 5 anni. In particolare i mercati emergenti aumenteranno la quota di ricchezza mondiale al 21% entro il 2019: la sola Cina dovrebbe rappresentare quasi il 10% (oggi è poco più dell’8). La ricchezza globale delle famiglie è più che raddoppiata dall’inizio del millennio: nello stesso periodo in India è cresciuta in India di 3,1 volte e in Cina di 4,6. (riproduzione riservata)