di Anna Messia

Si fa sempre più probabile l’ipotesi di un commissariamento per il fondo pensione degli agenti di assicurazione. Ieri l’Ania, l’associazione delle assicurazioni, ha incontrato i sindacati mettendo nero su bianco l’offerta già presentata agli agenti lo scorso luglio: un contributo di 16 milioni di euro, affiancato da un piano di salvataggio che prevede di sistemare lo squilibrio contabile prospettico del fondo, che ammonta a circa 700 milioni di euro, con il passaggio da un sistema a prestazione definita a uno a contribuzione definita, in cui la pensione degli agenti sarebbe commisurata ai contributi versati. 
Un piano che, secondo quanto scritto nella lettera firmata dal presidente dell’Ania Aldo Minucci, «prevederebbe una ripartizione equilibrata dei sacrifici con conservazione delle pensioni in essere e delle dotazioni iniziali degli agenti attivi, pari per entrambi a circa il 60% degli attuali importi». Ma mentre le associazione degli agenti Anapa e Unapass si sono dette disposte ad accettare la proposta dell’Ania come «atto di responsabilità nei confronti della categoria», ha chiarito il presidente di Anapa Vincenzo Cirasola, non così è stato per lo Sna. Il sindacato nazionale agenti la scorsa settimana si era detto disponibile a sedersi al tavolo in base alle voci secondo cui Ania sarebbe stata disposta ad alzare il contributo da 16 a 150 milioni. Indicazioni smentite da Minucci il giorno successivo e dai fatti di ieri, quando l’unica apertura arrivata dalle assicurazioni ha riguardato la possibilità di prevedere «eventuali ulteriori condizioni migliorative deliberate da ogni singola impresa in favore della propria rete agenziale, nell’ambito delle delegazioni di secondo livello». In pratica le singole imprese potrebbero decidere di versare qualcosa in più per i propri agenti. Novità che non soddisfa lo Sna: «La proposta dell’Ania è irricevibile proprio come lo era quella di luglio scorso», ha detto a MF-MilanoFinanza il presidente del sindacato nazionale agenti Claudio Demozzi, «perché il taglio per gli agenti pensionati potrebbe addirittura raggiungere il 70%». A questo punto l’Ania presenterà la sua offerta al fondo pensione ma, visto che nel cda ci sono tre rappresentati delle compagnie e tre in quota Sna, è probabile che il piano venga bocciato e il fondo commissariato. «In questo caso a vincere sarebbero le compagnie», avverte Cirasola, «che risparmierebbero non solo i 16 milioni ma anche i contributi paritetici che versano ogni anno al fondo». (riproduzione riservata)