Il mercato automobilistico europeo ha continuato la crescita anche in settembre per il tredicesimo mese consecutivo. Le immatricolazioni di auto nuove in Europa (UE28 + Efta), secondo l’Acea (Association des constructeurs européens d’Automobiles) sui risultati mensili del settore, sono aumentate del 6,13% a 1.269.517 unità. Tra i cosiddetti major markets, tutti hanno contribuito alla crescita: +6,3% in Francia, +3,3% in Italia, +5,6% nel Regno Unito, +5,2% in Germania e +26,2% in Spagna. Da inizio anno, la crescita è stata del 6,1% a 9.572.259 unità. Tra le case principali, le migliori performance, sempre nell’area Ue28+Efta, sono state appannaggio delle case francesi, mentre Volkswagen si è confermata leader del mercato europeo, grazie a una crescita delle immatricolazioni mensili del 6,2% a 299.592 unità e a una quota stabile al 23,6%. Psa Peugeot-Citroën ha fatto meglio della concorrente tedesca con un settembre chiuso a +9,9% a 129.847 unità e una quota del 10,2%. Per Renault, +10,3% a 104.801 unità e quota salita all’8,3%. Dati mensili contrastanti per le case americane General Motors e Ford. La casa di Detroit ha visto un calo del 6,3% a 93.906 unità per un quota in calo al 7,4%, mentre il gruppo dell’Ovale Blu ha avuto una crescita del 6,5% a 102.872 e una quota all’8,1%. Bmw group ha perso lo 0,7% a 88.428 unità per una quota in calo al 7%. Bene Daimler, con un +5,6% a 72.133 unità e una quota del 5,7%. Toyota +0,3%, Nissan +16,6%, Suzuki +7,1%, Mazda +24,9% e Mitsubishi +63,3%; Honda ancora in calo dello 0,7%%. Hyundai ha invece guadagnato il 5,8%. Tra le premium, Volvo +13,8% e Jaguar Land Rover +3,5%.

Il gruppo Fiat Chrysler automobiles (Fca) ha registrato una crescita del 6% a 68.937 unità per una quota di mercato stabile al 5,4%. Le performance mensili di Fiat Chrysler sono state sostenute in particolare da Jeep, +61%, da Maserati (+138%) e Ferrari (+4,2%) e da Lancia/Chrysler (+13,2%). Alfa Romeo ha perso il 13,2%. Nei primi sei mesi dell’anno le immatricolazioni del gruppo cresciute del 2,6% a 588.371 per una quota di mercato in flessione però dal 6,1% al 5,9%.