Banca Carige ha raggiunto l’accordo per la cessione delle assicurazioni a un prezzo complessivo di 310 mln euro, sostanzialmente in linea con le attese del mercato. L’istituto di credito ligure ha siglato l’intesa con Apollo management holdings, che prevede la cessione del 100% delle azioni detenute in Carige assicurazioni e Carige vita nuova e la stipula di accordi di lunga durata per la distribuzione di prodotti assicurativi dei rami vita e danni tra la banca e tali società.

Il prezzo sarà corrisposto per cassa alla data di completamento del deal. La firma dell’operazione è avvenuta ieri e il closing, in ragione delle tempistiche relative alle autorizzazioni, avverrà presumibilmente nel primo trimestre 2015. «Il prezzo della cessione è sostanzialmente in linea con le attese», ha commentato un esperto, secondo cui la cifra è di 310 mln rispetto ai 300 mln delle recenti indiscrezioni. La notizia, ha proseguito comunque l’esperto, «ricorda» al mercato «come la banca abbia a disposizione degli asset da cedere», tra le varie misure per far fronte allo shortfall evidenziato dagli stress test. Fidentiis ieri ha confermato sul titolo la raccomandazione buy e il range di valutazione a 0,2-0,21 euro e ha evidenziato che le indiscrezioni di stampa, secondo cui la banca, dopo il fallimento dell’Aqr e dello stress test, potrebbe essere preda di altri istituti. Gli analisti hanno escluso operazioni di M&A con «campioni non nazionali», mentre tecnicamente sarebbe più fattibile un’unione con Intesa Sanpaolo/Unicredit o anche con Ubi banca o Banco popolare.

Dal momento che «Carige è basata a Genova, potremmo considerare più favorevoli opzioni di M&A con una banca che ha sede a Milano o a Torino, che renderebbe l’integrazione più semplice da un punto di vista logistico», hanno spiegato gli analisti. Inoltre, «per quanto riguarda il capitale, l’acquisizione di Carige non peserebbe sui coefficienti patrimoniali dell’acquirente per due motivi: Carige scambia sotto il suo book value». Secondo, l’acquirente potrebbe beneficiare della validazione di nuovi modelli interni di valutazione del rischio che la banca ancora non utilizza.

Dopo le forti perdite di lunedì (-17,19%), ieri il titolo ha recuperato qualcosa e ha chiuso a 0,07 euro, +0,65%.