di Beatrice Migliorini  

 

Auto nuove senza bollo per tre anni. Se il veicolo è ecologico, inoltre, l’esenzione potrà arrivare fino a cinque. Non solo. Sempre sul fronte delle auto ecologiche, viene fissato al 40% il livello di deducibilità per le auto aziendali. A compensare il mancati introiti, la rivisitazione degli stanziamenti rimodulabili destinati ai trasferimenti alle imprese. Questa la proposta che si appresta a ottenere il via libera in Commissione finanze alla Camera a firma del presidente della VI Commissione Daniele Capezzone (Fi). Nel dettaglio il testo messo a punto da Capezzone è suddiviso in due sezioni. Nella prima parte è fissata l’esenzione da pagamento del bollo auto per tre anni per tutte le nuove immatricolazioni indipendentemente dalla tipologia di veicolo. Capitolo a parte, invece, quello delle auto ecologiche (Gpl, metano, elettriche). Per queste ultime, infatti, l’esenzione potrà durare fino a cinque anni. Ad accomunare le due misure, il fatto che trascorsi i tre, o i cinque anni l’importo del bollo auto sarà commisurato alle emissioni. Il testo, infine, prevede che in caso di auto ecologiche, la soglia di deducibilità per le auto aziendali sia fissata nella misura del 40%. E proprio dal firmatario della proposta arrivano parole di soddisfazione: «si tratta di misure liberali, pro-consumatori, che possono dare ossigeno al settore auto. Da liberale», ha evidenziato il numero uno della Commissione finanze, «dopo il successo della riforma di Equitalia (impignorabilità della 1a casa e dei beni dell’azienda) e dopo la delega fiscale, si tratta di un terzo successo della Commissione finanze a favore dei cittadini. Desidero, quindi, ringraziare le forze di maggioranza e di opposizione, la relatrice Silvia Fregolent (Pd) e il viceministro dell’economia e delle finanze Luigi Casero. Auspico, infine, che vi sia una immediata calendarizzazione in Aula, già prima della sessione di bilancio». E proprio sul fattore tempo è intervenuta la relatrice Fragolent: «È nostra intenzione andare in Aula quanto prima, ma siamo ancora in attesa di conoscere il calendario dei lavori della Camera».