Borgo San Felice è un antico e caratteristico borgo medievale, completamente rinnovato e ristrutturato, situato sulle colline del Chianti classico senese, a Castelnuovo Berardenga. Circondato da 140 ettari di vigneti di proprietà, Borgo San Felice accoglie gli ospiti nelle 17 suite e 29 camere distribuite nei palazzi dello storico villaggio, che è di proprietà del gruppo Allianz.
Borgo San Felice è conosciuto e premiato anche per i progetti sviluppati nel sociale, un impegno pluriennale sostenuto da Allianz attraverso lo sviluppo di best practice e la collaborazione tra le diverse realtà del gruppo operanti in Italia: il Borgo e l’Agricola San Felice, la Fondazione Umana Mente, di cui Allianz è socio promotore e fondatore, e soprattutto il management e i dipendenti che svolgono attività di volontariato nelle attività filantropiche. Da venerdì 2 al 6 ottobre, più di duecento persone hanno animato l’iniziativa solidale Ilborgofelice vendemmiando e raccogliendo insieme” organizzata con la Fondazione Umana Mente. Il progetto, a favore di persone con disabilità, ha visto impegnato il top management della compagnia, con la partecipazione del Presidente Carlo Salvatori, dell’Amministratore Delegato Klaus-Peter Roehler, del Direttore Generale Maurizio Devescovi, a fianco dei dipendenti del Gruppo.
“Per Allianz, la responsabilità sociale d’impresa è un valore fondante – ha dichiarato Klaus-Peter Roehler,
Amministratore Delegato di Allianz Italia – Le iniziative sviluppate con la nostra Fondazione Umana Mente, con San Felice e soprattutto con il contributo volontario delle nostre persone sono la migliore e più concreta testimonianza del forte impegno per promuovere il benessere sociale delle comunità in cui il nostro Gruppo opera”.
Il Presidente Carlo Salvatori ha sottolineato come “le aziende prosperano e fioriscono solo quando diventano una comunità morale, dove i partecipanti formano un gruppo solidale e condividono esperienze e valori improntati alla solidarietà civica, alla fiducia reciproca e all’etica”.
Il progetto “Ilborgofelice vendemmiando e raccogliendo insieme” ha visto protagonisti 24 giovani con disabilità, accompagnati dagli educatori, provenienti da dodici enti non profit partecipanti al programma, giunto quest’anno alla quarta edizione. I ragazzi disabili potuto sperimentare un’esperienza di autonomia totalmente nuova, per sviluppare la creatività e accrescere il livello di integrazione e partecipazione sociale. Tante le attività in agenda: dalla vendemmia alla pigiatura dell’uva, dai laboratori di cucina con gli chef Bracali e Zacchei alle attività artistiche e laboratori di fotografia. Un secondo appuntamento è già fissato dal 7 al 10 novembre per la seconda parte del programma, la raccolta delle olive nella tenuta di San Felice.
Agricola e Borgo San Felice collaborano dal 2011 con la Fondazione Umana Mente di Allianz in diversi progetti solidali a favore di ragazzi in difficoltà o svantaggiati: l’iniziativa “Impariamo nel Borgo” – che ha ricevuto il premio Sodalitas Social Award 2013 per l’occupazione dei giovani e la promozione dell’inserimento lavorativo – è un progetto che si articola in uno stage formativo di due mesi nei diversi settori del Borgo: i giovani possono fare un’esperienza formativa ed educativa che li avvicina al mondo del lavoro. Quest’anno il progetto verrà ampliato e diventerà “Impariamo dall’eccellenza” coinvolgendo altri hotel a 5 stelle italiani.
Un ulteriore iniziativa, avviata circa due anni fa, è il progetto “L’orto e l’aia nel Borgo” con il supporto delle realtà del gruppo Allianz, della Regione Toscana, del Comune di Castelnuovo Berardenga e enti non profit toscani.
L’obiettivo del progetto è quello di sostenere anziani, minori e giovani nell’integrazione con persone disabili, attraverso la riscoperta di attività manuali nell’orto come valore di civiltà, autonomia, equilibrio, formazione e avviamento al lavoro. L’orto produce ortaggi della tradizione locale, piccoli frutti e fiori, utilizzati a “metri zero” dal vicino Relais Borgo San Felice e dal Ristorante pluristellato Poggio Rosso per valorizzare e personalizzare i propri piatti e gli ambienti adibiti all’accoglienza. I prodotti sono inoltre inseriti nel mercato di filiera corta del territorio e i ricavi di queste attività danno garanzia alla sostenibilità del progetto.