Le assemblee di Unipol, Premafin, Fonsai venerdì  a San Lazzaro di Savena (Bologna) hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Unipol, Premafin e Milano Ass. nella compagnia che faceva capo alla famiglia Ligresti e sabato è toccato ai soci della Milano dare l’ok, mentre per oggi è prevista l’assemblea degli azionisti di risparmio.

Se sarà approvata la fusione a quattro, Ugf, avrà il 63% di UnipolSai; se invece la Milano risparmio boccerà la proposta, andrà comunque avanti l’integrazione a tre e Ugf avrà il 70,5% della nuova entità.

Il progetto di fusione di Unipol in FonSai “è una grande operazione di consolidamento che parte dalla situazione di criticità” della compagnia che faceva capo alla famiglia Ligresti, ha detto Carlo Cimbri, a.d. di FonSai e di Unipol, durante i lavori assembleari, aggiungendo che il piano di fusione “oggi trova il punto finale ed è quello che deriva dall’accordo del 31 gennaio 2012”.
Sotto il profilo finanziario, Cimbri ha spiegato che il nuovo gruppo UnipolSai, inclusa Milano Ass., “può contare su un eccesso di capitale pari a 2,2 mld, che derivano per 1,6 mld da Unipol Assicurazioni e per 400 mln da FonSai”.
“Senza l’aumento di capitale da 1,1 mld euro”, ha spiegato ancora il top manager, “la situazione di FonSai sarebbe negativa per 600 mln euro, invece è positiva per 400 mln. Da sola FonSai, anche con l’aumento, avrebbe un indice di Solvency del 119%; un livello ancora inferiore alla soglia di prudenza del 120% prescritta dall’authority”.
Cimbri ha anche ricordato i target al 2015 del gruppo che nascerà dalla fusione. “Il combined ratio è atteso al 93%, un utile di 814 mln (784 mln se Milano Ass non parteciperà all’operazione) e sinergie, a regime, per 350 mln. E’ atteso un indice Solvency al 180% e un dividend payout tra il 60 e l’80% se verranno rispettati gli obiettivi del piano industriale e se si raggiungerà il livello di Solvency”.
“La Solvency”, ha detto ancora l’a.d. “è un elemento essenziale per stare sul mercato, non è un optional ma il requisito che una compagnia deve avere. UnipolSai si configura come il secondo gruppo assicurativo italiano con 16 mld di raccolta, il primo nei Danni e il quinto nel Vita”. 

Riguardo alla semplificazione delle categorie di azioni post fusione Unipol/Fonsai, Cimbri ha detto di essere favorevole , “ma deve essere economicamente compatibile con il principio di equilibrio tra tutti gli azionisti”.
“Ciò che questo Cda non sarà disposto a fare né ora né mai è prestarsi a speculazioni che portano disequilibrio tra tutti gli azionisti”.
“Se c’è spazio per trovare una soluzione equilibrata tra tutti i soci”, ha aggiunto l’a.d., “che non penalizzi o enfatizzi presunti privilegi, la valuteremo. Noi amministriamo per tutti i soci; quindi se una cosa è utile per tutti la perseguiamo”.

Riguardo alla cessione di 1,7 mld di premi chiesta dall’Antitrust, Cimbri ha detto che “Il perimetro delle cessioni è stato definito. Le trattative proseguono, non è stata presentata nessuna offerta vincolante”.
“La nostra intenzione”, ha aggiunto Cimbri, “è quella di ottemperare le regole dell’Antitrust, valorizzando al meglio il patrimonio”.

Nessun accantonamento  previsto sul rischio di un’azione risarcitoria da parte di coloro che erano azionisti nel 2010.  “Non sono i piccoli azionisti che devono rendersi conto di quanto fatto dai Ligresti quando non se ne sono resi conto il Collegio sindacale e le autorità di vigilanza. E’ un’abnormità’ giuridica far pagare” le conseguenze “agli azionisti attuali, che hanno salvato la società e messo i soldi”.
“Dobbiamo tutelare tutti gli azionisti. Il patrimonio attuale è posseduto dai soci che hanno messo i soldi per salvare una società in stato prefallimentare. Sono centinaia e migliaia di piccoli azionisti. Ma”, ha detto ancora Cimbri, “per quale motivo dobbiamo prendere i soldi agli attuali azionisti per darli a quelli che c’erano nel 2010? Perché devono pagare i piccoli azionisti che si sono presi il rischio di salvare la società e che non c’entrano niente” con la vecchia gestione?.

Cimbri ha anche precisato che “non si è tenuta né il 12 dicembre 2012 né in altro giorno degli ultimi anni, da quando io ricopro la carica di a.d. di FonSai e di Unipol, una riunione segreta con la Consob al di fuori dei locali dove ha sede la vigilanza”, contestando alcune indiscrezioni di stampa secondo le quali ci sarebbe stato a Bologna un incontro segreto tra Cimbri e il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, finalizzata al progetto di fusione Unipol/FonSai.