di Andrea Di Biase

Dopo quasi due anni dall’avvio della trattativa tra Unipol e la famiglia Ligresti, è arrivato il momento decisivo per l’integrazione tra il gruppo bolognese e Fondiaria-Sai.

Oggi partirà la maratona assembleare che si chiuderà lunedì con l’assise degli azionisti di risparmio di Milano Assicurazioni, destinata a dar vita al primo polo assicurativo italiano nel ramo danni, grazie all’integrazione del gruppo bolognese con Fonsai. I soci saranno chiamati a esprimersi sul progetto di fusione per incorporazione di Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni e Premafin in FonSai, che assumerà la denominazione di UnipolSai. Alle 9 delibererà l’assemblea di Unipol Assicurazioni, la controllata non quotata di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf), poi toccherà a FonSai e infine a Premafin. Sabato sarà invece il turno di Milano Assicurazioni mentre lunedì si riuniranno i portatori di azioni di risparmio della stessa compagnia. Se il disco verde delle assemblee, tutte controllate da Unipol, è scontato (una minima incertezza aleggia solo su quella di lunedì), certo non mancheranno, specialmente in quella di FonSai, gli interventi critici per l’atto finale di un’aggregazione che, tra molte difficoltà, polemiche e code giudiziarie, solo la caparbietà di Unipol, spalleggiata dai grandi creditori dei Ligresti, Mediobanca e Unicredit, è riuscita a condurre in porto. Se, come sembra molto probabile, arriverà il disco verde dei soci, a partire dal prossimo primo gennaio la fusione diverrà quindi pienamente esecutiva. A poco dovrebbe servire, almeno in termini assembleari, la raccolta di deleghe effettuata dal Movimento Consumatori tra «oltre 300 investitori che vogliono dire no alla fusione con Unipol». E non dovrebbero esserci nemmeno particolari problemi dal punto di vista regolamentare. Ieri indiscrezioni di stampa avevano ventilato l’ipotesi che, poiché dopo la fusione Ugf salirà dal 41 al 63% di Fondiaria-Sai (che cambierà nome in UnipolSai), il gruppo bolognese sarebbe stato chiamato a lanciare un’opa incrementale sul flottante. Scenario fugato dalla stessa Consob, che ha fatto sapere che sull’intera operazione di aggregazione, anche sul tema dell’eventuale opa incrementale, resta valida l’esenzione concessa nel maggio 2012. «Qualora la commissione avesse maturato un orientamento diverso lo avrebbe anche esplicitato» hanno fatto sapere fonti vicine all’authority.

Prosegue intanto il lavoro dei magistrati di Torino che indagano sulla gestione Ligresti di FonSai. Ieri i militari del nucleo valutario della Guardia di Finanza hanno notificato un avviso di garanzia all’ex attuario del gruppo, Fulvio Gismondi, per concorso in falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato, e falso ideologica in certificati. (riproduzione riservata)