di Andrea Altavista  

 

Alla fine, sono scesi in campo anche i gruppi assicurativi. L’ambita arena è il mercato legale inglese, dove in seguito alla significativa liberalizzazione introdotta dalla normativa cosiddetta «Tesco Law» possono offrire servizi legali anche operatori non specializzati esclusivamente nel settore.

Dopo l’annuncio di catene di supermercati e di fondi di private equity interessati a investire nelle opportunità del settore legale,un comparto che secondo alcune stime é in grado di generare ricavi annuali per oltre 23 miliardi di steline, anche un gruppo assicurativo si prepara infatti a sbarcare nel settore.

Direct Line Insurance Group, che fa parte del gruppo The Royal Bank of Scotland, ha infatti presentato la domanda all’autorità inglese per la conversione in Alternative Business Structure (Abs), la struttura di governance introdotta dalla nuova normativa.

Direct Line, che offre già alcuni servizi di natura legale attraverso gli studi legali con cui è convenzionata, opererà in partership con Parabis Law attraverso la creazione di una nuova struttura, DLG Legal Services.

L’obiettivo dichiarato è quello di offire servizi legali a prezzo conveniente, che complementano ovviamente il settore in cui Direct Line opera, quindi risarcimento danni, cause collegate a sinistri e diritto del lavoro.

Parabis, che da tempo offre a Direct Line consulenza di natura legale, si era preparata a questo lancio completando lo scorso maggio una fusione con Greenwoods, che aveva dato vita a una corazzata legale con 90 milioni di sterline di fatturato annuale.

Era inoltre stata nell’agosto 2012 la prima struttura a ricevere l’autorizzazione a operare come Abs, ricevendo un investimento di private equity di 50 milioni da parte di Duke Street.

I significativi investimenti lasciano pensare che si tratti di una strategia di lungo termine per penetrare in un settore che nella maggior parte dei paesi, Italia inclusa, resta dominio esclusivo degli studi legali.

A più di un anno dalla sua entrata in vigore, la nuova normativa sembra essere stata un successo.Oltre alla catena di supermercati Co-operative infatti, uno dei primi a annunciare un forte interesse per il settore, anche il gigante delle telecomunicazioni BT ha recentemente confermato il lancio di BT Law, un servizio di consulenza legale attivo inizialmente sul fronte del risarcimento danni automobilistici.

Inizialmente, BT Law andrà a incorporare BT Claims, il ramo aziendale che offre copertura assicurativa agli oltre 35mila mezzi del gruppo, e si occuperà di ogni aspetto legale relativo ai veicoli, dal contenzioso agli aspetti commerciali.

Guardando al futuro inoltre, BT espanderà i servizi offerti al diritto del lavoro e assicurazioni su altri fronti.

 

Co-operative Legal Services punta invece sull’apertura di 350 filiali sul territorio inglese, con un potenziale target di 5,5 milioni di clienti della catena di supermercati.

Per il momento, Co-operative ha avviato lo scorso anno un progetto pilota in 30 filiali, che hanno iniziato a offrire servizi legali tra cui consulenza per la redazione di testamento, diritto immobiliare e consulenza societaria ai cittadini privati.

In attesa di verificare il successo di questi progetti, le scommesse degli operatori sono sul nome del prossimo gigante non legale che scenderà nell’ormai affollata arena.

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