Allo scopo di divulgare statistiche relative all’intero comparto auto l’IVASS fornisce, come di consueto, le elaborazioni relative a tali rami, che si riferiscono alle imprese di assicurazioni nazionali e alle rappresentanze per l’Italia di imprese con sede legale in stati non aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE). Dopo la RCA vediamo ora quelle relative al ramo CVT.

Raccolta Premi

Il ramo C.V.T. comprende le assicurazioni contro ogni danno subito dai veicoli terrestri, esclusi i veicoli ferroviari. I premi del lavoro diretto italiano raccolti nel 2012 dalle 64 imprese nazionali e rappresentanze di imprese estere con sede legale in uno stato terzo rispetto allo Spazio Economico Europeo che hanno esercitato il ramo (Tavola n. 1), sono stati pari a 2.648 milioni di euro, con un decremento dell’8,4% rispetto al 2011. Quindi, per il quinto anno consecutivo la raccolta premi del ramo ha registrato una flessione che si è acuita nel corso del 2012. Il peso dei premi sul totale della raccolta nei rami danni, realizzata dalle sole imprese che hanno esercitato il ramo in questione, risulta in calo attestandosi al 7,7% (8,2% nel 2011). L’analisi della raccolta premi per fasce di mercato (Tavola n. 2), nel periodo in esame, pone in evidenza nella prima fascia la riduzione sia del numero di imprese (10 nel 2007 rispetto a 7 nel 2012) che della quota di mercato (dal 63,3% nel 2007 al 58,2% nel 2012). Invece, sempre confrontando il 2007 con il 2012, le imprese appartenenti alla seconda fascia si sono lievemente incrementate nel numero (da 8 a 9 imprese), con forte crescita nella quota di mercato (dal 16,8% al 25,7%). Per quanto riguarda la terza fascia, si rileva una riduzione sia del numero di imprese (da 21 a 15) che della relativa quota di mercato (dal 16,6% al 12,7%). Infine, con riferimento all’ultima fascia di mercato, si registra una lieve flessione del numero delle imprese (da 35 a 33) e una stazionarietà della quota di mercato (3,4%). I 6 gruppi con portafoglio premi del ramo C.V.T. superiore a 100 milioni di euro hanno presentato nel 2012 (Tavola n. 3) una raccolta, realizzata da 27 imprese (42,2% delle imprese esercenti il ramo), che è ammontata complessivamente a 2.032 milioni di euro (76,7% del totale mercato di ramo).

Incidenza dei costi di gestione

Come è sintetizzato nel successivo prospetto, l’incidenza sui premi delle provvigioni di acquisizione e incasso (18%) e delle altre spese di acquisizione (4,1%) si è collocata sui valori massimi del periodo. Il peso sui premi delle altre spese di amministrazione ha registrato un incremento rispetto al 2011, attestandosi al 4,4% (4,3% nel 2011), dopo aver raggiunto il livello massimo (4,9%) nel 2008 e nel 2009. Pertanto, l’incidenza delle spese di gestione complessive sui premi (Tavola n. 6) è stata pari al 26,5%, manifestando una lieve crescita rispetto al 26,4% del 2011 e attestandosi, quindi, sul valore massimo di periodo.

Tale incidenza, nel 2012, è stata più contenuta per le imprese di terza fascia (24,4%) e più elevata (31,9%) per le imprese di seconda fascia (Tavola n. 7).

Andamento dei sinistri

I sinistri denunciati nel 2012 (Tavola n. 9), indipendentemente dal loro anno di accadimento, sono stati 1.152.128, con una riduzione dell’11,3% rispetto al 2011, che rafforza il trend discendente dei due anni precedenti. Come si riscontra nel seguente prospetto, dopo un continuo incremento avvenuto negli anni antecedenti al 2010, successivamente si è verificata una netta inversione di tendenza nell’andamento del numero dei sinistri denunciati.

Per quanto attiene alla velocità di liquidazione dei sinistri, entro l’anno successivo a quello d’accadimento, è risultato risarcito mediamente circa il 98,3% dei sinistri con seguito ed entro la fine del quinto anno circa il 99,9% (Tavola n. 13); per quanto riguarda l’onere complessivo dei risarcimenti, entro l’anno successivo a quello d’accadimento è risultato pagato circa il 95,4% del relativo importo ed entro il quinto anno circa il 99,1% (Tavola n. 14). I sinistri accaduti nel 2012 sono stati pagati, nell’anno di generazione, ad un costo medio (Tavola n. 15) pari a 1.374 euro (+2,1% rispetto ai sinistri 2011) e riservati3 mediamente (Tavola n. 16) a 2.698 euro (+2,3% rispetto ai sinistri 2011). Il costo medio complessivo (pagato e riservato) nell’anno di generazione dei sinistri avvenuti nel 2012 (Tavola n. 17) è stato pari a 1.542 euro (+1,6% rispetto al 2011); comprendendo anche le stime per sinistri tardivi (IBNR)4 il costo medio (Tavola n. 18) è sempre pari a 1.542 euro. Il rapporto tra i sinistri dell’esercizio (pagati e riservati) ed i premi di competenza nel 2012 è stato pari al 62,5%, in riduzione rispetto al 2011, quando si era attestato al 64,9% (Tavola n. 22). Il rapporto tra l’onere complessivo dei sinistri e i premi di competenza è stato pari al 59,9% in calo rispetto al 62,4% del 2011, mentre il rapporto tra la riserva sinistri complessiva ed i premi contabilizzati è stato del 26,5%, sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente (26,4%). L’evoluzione di alcuni tra i principali indicatori del ramo è sintetizzata nel seguente prospetto.

Risultato del conto tecnico

Come si rileva dal successivo prospetto, il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione (Tavola n. 24) nel periodo considerato è stato sempre positivo e nel 2012 è ammontato a 388 milioni di euro (in crescita rispetto ai 302 milioni nel 2011), con un’incidenza sui premi di competenza pari al 14,3% (10,4% nel 2011).