di Roberta Castellarin e Paola Valentini

 

Continua il momento magico per le reti di promotori finanziari. A partire da quelle quotate. Anche a settembre Azimut, Banca Generali e Banca Mediolanum hanno messo a segno numeri di raccolta record.

E le prospettive restano positive perché i promotori continuano ad accaparrarsi una fetta sempre maggiore dei 3,5 mila miliardi di ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, il 90% della quale è controllata dalle banche. «Crediamo che le reti di consulenza abbiamo significativi vantaggi rispetto alle banche tradizionali nel servire i risparmiatori, vantaggi che stanno sostenendo la conquista strutturale di quote di mercato da parte di questi soggetti», spiega Citi, che in un report di fine settembre ha avviato la copertura dei titoli Azimut e BancaGenerali dando a entrambi un giudizio buy e un prezzo obiettivo di 20 euro. «Entrambi i titoli sono diventati molto popolari tra i gestori di small e mid cap a caccia di un’esposizione al settore finanziario dei Paesi del Sud Europa ma senza essere coinvolti nei rischi dei bilanci» delle banche tradizionali, spiega il report di Citi. Si spiegano così il rialzo del 74% messo a segno quest’anno dal titolo Azimut, che venerdì 11 ottobre ha aggiornato il massimo storico (18,2 euro), e il +40% di Banca Generali, che è tornata a 18 euro e sta riguadagnando terreno rispetto al record di inizio agosto (19,5 euro). «Data la forte corsa dei titoli, non appaiono a buon prezzo», aggiunge Citi, «comunque vediamo ancora potenzialità di rialzo perché prevediamo che i fattori trainanti della performance, tra cui il momento positivo per il reclutamento di nuovi promotori, resteranno intatti sul lungo termine».

 

Inoltre il rialzo dei mercati azionari è un ulteriore fattore che gioca a favore del business di queste società grazie alle più elevate commissioni che si possono incassare nel risparmio gestito. La cui raccolta continua a crescere, anche in un mese come settembre, tradizionalmente il più debole dell’anno. Anzi, settembre per Banca Mediolanum è risultato il migliore di sempre per i flussi nei fondi comuni, con 128 milioni, rispetto a una media di 52 milioni nel settembre dei cinque anni precedenti. Dall’inizio dell’anno la raccolta netta in fondi è pari a 3,5 miliardi, un risultato mai raggiunto, avvicinandosi così all’obiettivo di 4 miliardi dichiarato di recente dall’amministratore delegato della banca, Massimo Doris. La raccolta netta totale a settembre è stata invece di 49 milioni e da inizio anno di 1,77 miliardi. Dopo la diffusione di questi dati Kepler Cheuvreux ha confermato il buy perMediolanum con un target price di 6,3 euro, rispetto agli attuali 6 euro (+56% da inizio anno). Mentre Intermonte ha ribadito la raccomandazione neutral.

Quanto a Banca Generali, la raccolta netta a settembre è stata pari a 122 milioni e da inizio anno ha raggiunto 1,846 miliardi, con le soluzioni di risparmio gestito che hanno raggiunto anch’essi nuovi massimi a 2,076 miliardi (+111% rispetto allo stesso periodo del 2012). «In nove mesi siamo stati in grado non solo di superare i risultati record del 2012 ma anche di avvicinarci all’obiettivo annuale di 2 miliardi di raccolta», sottolinea l’amministratore delegato Piermario Motta. Un nuovo report di Kepler Cheuvreux ha rilasciato un buy sul gruppo con target price ancora più aggressivo (21 euro) dopo il roadshow condotto da Motta che si è detto molto ottimista sulle potenzialità del gruppo di cavalcare l’attuale fenomeno che vede le banche tradizionali trasformare gli impiegati in consulenti finanziari, con uno stipendio variabile, per abbassare i costi fissi. «Alcune previsioni indicano che i risparmi delle famiglie italiane controllati dai promotori finanziari possano più che raddoppiare nei prossimi 4-5 anni, salendo dell’attuale 7% al 17%», spiega Kepler Cheuvreux. Intanto sempre a settembre Azimut ha registrato una raccolta totale positiva per 190 milioni, pari a 2,1 miliardi da inizio anno. Il totale delle masse ha raggiunto così 22,1 miliardi, di cui 19,7 miliardi fanno riferimento alle masse gestite (+12,5% da inizio anno). «Il lancio di tre prodotti che nessuno prima di noi aveva portato sul mercato europeo dimostra come anche un azienda di matrice italiana possa eccellere sui mercati internazionali, oltre che su quello domestico. Il buon dato di settembre, mese storicamente debole per il gruppo, rafforza il trend positivo di crescita degli ultimi mesi», sottolinea Pietro Giuliani, presidente e amministratore delegato di Azimut.

 

Il fenomeno non riguarda solo i tre big quotati, come indicano i numeri. In base ai dati Assoreti, infatti, il 2013 si prospetta tra gli anni più produttivi per le reti di promotori finanziari. Nei primi otto mesi la loro raccolta complessiva è stata di 11,5 miliardi, il migliore risultato dal 2003, con un bilancio sul gestito positivo per 15,2 miliardi, ai massimi dal 2001. Al primo posto per flussi netti (si veda il grafico pubblicato in pagina) c’è Banca Fideuram, che ha registrato una raccolta netta di 2 miliardi da gennaio ad agosto. Segue Fineco Bank con 1,8 miliardi, mentre perAllianz Bank la raccolta netta negli otto mesi si attesta a 1,7 miliardi ed è più che raddoppiata rispetto al 2012. (riproduzione riservata)