Il problema previdenziale è ben presente ai lavoratori italiani ancora attivi; è considerato molto serio, ma nei fatti è rimosso e non induce a comportamenti conseguenti.
L’indagine Acri-Ipsos “Gli italiani e il risparmio” realizzata in vista della 89* Giornata mondiale del risparmio rileva che appena il 3% è tranquillo, mentre il 30% dei lavoratori italiani ritiene che la pensione pubblica non li farà vivere in modo accettabile. Un altro 36% del campione ritiene che dovrà pesantemente ridurre il proprio tenore di vita mentre solo il 25% pensa che la pensione pubblica sarà sufficiente, con qualche rinuncia.
A fronte di questa situazione, il 79% reputa che la riforma delle pensioni abbia aumentato il bisogno di aderire a un fondo pensione, ma solo il 24% si è iscritto a qualche forma di previdenza complementare. Il 21% non ha ancora riflettuto su come potersi garantire un reddito pensionistico più elevato, il 15% non farà nulla perché non ritiene di averne bisogno, il 27% pensa che lavorerà più a lungo. Solo il 22% dichiara che aderirà a un fondo pensione. Il 4%, invece, dice che pagherà più contributi pubblici. Infine il 18% pensa di risparmiare di più.