Mediobanca archivia con un utile di 171 milioni, in crescita del 57%, il primo trimestre dell’esercizio 2013-2014, il primo anche dopo la presentazione del piano industriale che ha sancito l’addio ai salotti buoni e la concentrazione sul business bancario.
Al momento, secondo quanto ha fatto sapere ufficialmente la presidenza del patto di sindacato di Mediobanca, non ci sono novità in agenda.
In attesa di conoscere il futuro del patto, la riduzione del peso dell’accordo nel capitale di Mediobanca, dal 38% al 30%, ha raccolto il plauso del cda. «Il rinnovo parziale dal mio punto di vista e da quello del cda è positivo, perché ha fatto sì che la quota di capitale potenzialmente sul mercato sia aumentata. Quindi la liquidità del titolo è cresciuta e il peso del titolo sugli indici è aumentato o aumenterà», ha detto Nagel, nel corso dell’assemblea che ha approvato il bilancio al 30 giugno. Di fronte ai soci, il manager ha ripercorso i punti essenziali del piano industriale, ribadendo tra l’altro l’intenzione di mantenere un 10% di Generali «per non rinunciare al contributo stabile e crescente di utile che ci viene dalla compagnia». L’assemblea è stata anche l’occasione per rivendicare la bontà delle scelte effettuate su Telecom. «Telefonica», ha spiegato Nagel, «rappresenta una buona opportunità ed è una cosa buona per tutti gli azionisti». D’altra parte, per il banchiere la tesi della difesa dell’italianità «è una fesseria o una favola che vogliamo continuare a dirci, probabilmente per coprire qualche inefficienza nostrana. Se Telecom avrà bisogno di un aumento di capitale sarà il cda a stabilirlo ma Mediobanca conferma l’intenzione di uscire a breve per evitare rischi che non sono coerenti con il piano».
Positiva, in borsa la reazione ai risultati. Il titolo di Piazzetta Cuccia ha guadagnato il 3,32% a 6,54 euro, e anche gli analisti hanno espresso giudizi di approvazione. «Ci aspettiamo che il mercato reagisca positivamente a questa serie di risultati, data la dinamica del margine di interesse e dei costi di tendenza, l’incremento dei depositi, insieme all’avanzamento del piano di cessioni e all’aumento del valore delle partecipazioni», sostengono gli analisti di Citi, che confermano il giudizio buy e il target price sul titolo Mediobanca a 7,2 euro. (riproduzione riservata)