Un patto di sindacato più leggero e un immediato apprezzamento da parte del mercato. Sono queste le due mosse messe in atto ieri dai principali soci di Mediobanca e dagli operatori, che hanno premiato il titolo.

Il patto di sindacato di Mediobanca è stato rinnovato per altri due anni. La quota sindacata è tuttavia scesa al 30,05% dal 38,19% del precedente accordo. I soci bancari e industriali, raccolti rispettivamente nel gruppo A e nel gruppo B, hanno vincolato al patto azioni pari al 12% del capitale ciascuno, mentre i soci francesi, riuniti nel gruppo C, partecipano all’accordo con il 6%.

Il gruppo di soci transalpini può salire fino all’11%, il massimo che questo gruppo di soci può avere, secondo le regole del patto. Anche se è uscita dal patto, Groupama ha tuttavia annunciato ieri di non volersi liberare della sua quota del 4,83%. La possibilità di una robusta riduzione della quota sindacata nel patto Mediobanca è stata apprezzata dal mercato.

Gli analisti di Banca Imi, che hanno confermato la raccomandazione buy e il target price a 6,2 euro sul titolo di piazzetta Cuccia, hanno commentato positivamente la possibilità di un patto light. «Consideriamo market friendly la riduzione della quota detenuta dal patto di sindacato», hanno spiegato gli esperti, aggiungendo che, «nel breve termine, resta il rischio di overhang, relativo alle azioni che sono fuoriuscite dal patto e che potrebbero essere vendute sul mercato».

Il titolo ieri ha chiuso a 5,36 euro, +4,07%.

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