Secondo quanto ha riportato Reaction il mese scorso i Lloyd’s avrebbero rivelato di voler assumere un approccio in stile X-Factor per la ricerca di un nuovo chief executive officer per sostituire Richard Ward. La decisione di optare per questa strategia dipenderebbe dal fatto che, nonostante i numerosi candidati, nessuno avrebbe il gradimento del mercato.

Scegliendo una giuria e un metodo di selezione comprovato nel talent show popolare della TV, i Lloyd’s pensano che il mercato accetterà il risultato finale.

La competizione sarà divisa in tre categorie: atti da solista da 16 a 60 secondi, atti da solista superiori ai 60 secondi, e gruppi (inclusi i duetti). Una selezione di audizioni di fronte ai giudici, di solito i migliori, i peggiori e gli atti più bizzarri (candidature femminili), è il primo passo del processo. Ogni “atto” verrà eseguito nella sala delle audizioni al 12 esimo piano dell’edificio di Lloyd’s.  

Le audizioni dei contendenti saranno tenute di fronte ad un’audience dal vivo e gli “atti” saranno recitati su una base musicale di tintinnio di bicchieri e posate per dare prova della propria capacità di dialogo.

I contendenti selezionati alle audizioni sono testati successivamente attraverso una serie di performance al “bootcamp” del back office dei Lloyd’s. I finalisti passano allo show finale live.

Principalmente lo show si preoccupa di identificare un futuro CEO che abbia il potenziale di guidare l’indisciplinato mercato londinese.

La capacità dialettiche, l’aspetto, la personalità, la presenza scenica e le capacità coreografiche sono tutti elementi importanti. Una breve lista di quattro CEO sarà mostrata nello show finale e il vincitore sarà deciso dal voto del pubblico.

Andrà davvero così?