Il segretario generale dell’OCSE, Angel Gurria, ha accolto con favore l’ultima riforma delle pensioni annunciata dal governo spagnolo, in quanto dimostra che la Spagna si sta evolvendo positivamente in questo ambito.

Positivo soprattutto il fatto che le pensioni siano vincolate alla speranza di vita, in modo da regolare il sistema in base alle esigenze.

Santos M. Ruesga, Professore di Economia Applicata presso l’Università Autonoma di Madrid è invece l’unico degli esperti che ha votato contro la riforma, ritenendo che il ministro Fátima Báñez anteponga il conseguimento dell’obiettivo di ridurre il deficit pubblico alla sostenibilità del sistema pensionistico. Ricorda che il gruppo di esperti aveva raccomandato  di ritardare l’indice di rivalutazione delle pensioni fino al 2019, ma si è optato di applicarlo nel 2014: “Non è un meccanismo per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico nel lungo periodo bensì uno strumento per ridurre il deficit nel breve termine “. La principale conseguenza sarà che “il valore reale delle pensioni tenderà a diminuire, in particolare negli anni della depressione, senza che si possa  recuperare la perdita di potere d’acquisto in fase di recupero”.