di Francesco Colamartino

In Italia la ricchezza c’è, anzi, cresce sempre di più. Secondo le stime pubblicate oggi da Credit Suisse sul Global Wealth Report, la ricchezza media per adulto alla metà del 2013 era pari a 241.383 dollari, in aumento del 5,6% rispetto a 12 mesi prima. Gli italiani, dunque, nonostante una lunga crisi economica e un alto tasso di disoccupazione, rimangono in una posizione molto elevata nella classifica della ricchezza media, addirittura al 13esimo posto a livello mondiale. Si tratta, però, di un dato aggregato, che non dice come, con la crisi, insieme alla ricchezza sia aumentata anche la diseguaglianza nella sua distribuzione. In Italia il 10% delle famiglie italiane detiene infatti poco meno della metà (47%) della ricchezza totale. Il resto (53%) è suddiviso tra il 90% delle famiglie. Una concentrazione della ricchezza che, secondo Bankitalia, è andata aumentando proprio negli anni della crisi. La differenza diventa macroscopica mettendo a confronto il compenso medio di un lavoratore dipendente e quello di un top manager: nel 2012 il rapporto è stato di 1 a 64 nel settore del credito, di 1 a 63 nel resto del campo economico. Il fatto che la ricchezza privata degli italiani sia di oltre quattro volte superiore al debito pubblico, spiega inoltre perché una politica di estremo rigore fiscale non abbia ancora portato il Paese al collasso. (riproduzione riservata)