di Luca Gualtieri 

Dopo un fine settimana di intenso lavoro diplomatico questa mattina il consiglio di amministrazione di Banca Carige si riunirà per nominare il nuovo amministratore delegato.

L’incarico sarà affidato con ogni probabilità a Piero Montani, consigliere delegato uscente della Banca Popolare Milano, che sarebbe stato chiamato dalla Banca d’Italia per replicare a Genova l’apprezzato lavoro di ristrutturazione svolto in Piazza Meda. L’ordine del giorno del cda di oggi è stato modificato inserendo il punto relativo alla «nomina dell’amministratore delegato». Il board era già in calendario da tempo e originariamente avrebbe dovuto esprimersi sull’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici delle assicurazioni in vista delle assemblee delle controllate assicurative della prossima settimana. Nella convocazione non viene fatto alcun nome, ma è dato ormai per scontato che la carica sia affidata a Montani.

La procedura prevede che Montani venga cooptato immediatamente nel consiglio e che entri in carica lunedì 4 novembre, anche se per il momento il tema delle deleghe operative sarebbe ancora oggetto di trattativa.

In aggiunta non è ancora chiaro con quale ruolo l’attuale direttore generale Ennio La Monica resterà nel gruppo genovese, affiancando così l’amministratore delegato. Va detto che proprio in queste settimane La Monica sta lavorando alla definizione del piano industriale che servirà a rilanciare Carige. Peraltro, anche se il banchiere è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Savona per il crac Nucera, la banca ha confermato piena fiducia nel suo operato.

Oltre alla nomina dell’amministratore delegato, a Genova c’è grande attesa anche per le mosse della Fondazione e del suo presidente Flavio Repetto. Domani infatti il consiglio d’indirizzo dell’ente che detiene il 46,6% della banca dovrebbe votare la mozione di sfiducia nei confronti di Repetto, presentata dalla maggioranza dell’organo. Al momento Repetto non pare affatto intenzionato a mollare, anche dopo la lettera inoltrata al ministero dell’Economia in risposta alle richieste di chiarimento sulla gestione del portafoglio, gli investimenti (in titoli Carige) e sull’operazione con lo Ior costata 101 milioni.

Ieri intanto le indiscrezioni sull’arrivo di Montani al vertice di Carige sono state accolte positivamente dal mercato. «La notizia è positiva perché Montani ha un ottimo track record come ristrutturatore ed è molto apprezzato dagli investitori istituzionali», ha commentato Equita sim. Proprio per queste ragioni ieri in Piazza Affari il titolo Carige ha guadagnato il 2,61% a 0,59 euro.

Sempre ieri intanto sulle recenti vicende di Carige è intervenuto anche l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. La curia genovese è infatti uno degli enti azionisti della Fondazione Carige. «Carige è un’istituzione fondamentale, importante, genovese», ha dichiarato Bagnasco, «e quindi tutti vogliamo che mantenga questa connotazione, questa origine e questa finalità, che, senza rinchiudersi ovviamente nella città, nella regionalità, rimanga ben ancorata al territorio», ha concluso Bagnasco. (riproduzione riservata)