B anche e assicurazioni sono molto più avanti delle imprese industriali nella gestione del rischio. Ma anche per loro McKinsey suggerisce tre azioni: «Far lavorare – dice Piccitto – in sinergia e contemporaneamente modelli quantitativi di misurazione del rischio con decisori umani capaci di comprenderli e di aggiungere a essi la propria esperienza e competenza al fine prendere le decisioni migliori, cioè sommare la scienza dei modelli con l’arte dei decisori». Inoltre, «incorporare in maniera piena gli elementi di rischio nei processi tipici aziendali, tra cui la pianificazione e il controllo, le scelte di investimento, l’allocazione del capitale». Infine, è necessario valutare anticipatamente i possibili cigni neri e il loro impatto sul business, «chiedendosi non tanto quale sia la probabilità che un avvenimento dirompente possa verificarsi (esempio un crollo del mercato immobiliare del 20%), ma piuttosto come reagire velocemente se questo accade e cosa sia opportuno iniziare a fare già oggi che permetta di trarre vantaggio in futuro da un avvenimento simile». (a.bon.)