A dare un attimo di sollievo agli italiani su cui incombono forti complessi nell’arrancare della crisi economica, si fa strada la convinzione che il Bel Paese – male che vada – conta su una capacità di attrazione (indotta dalla storia e dalla cultura plurimillenaria, oltre che dalle bellezze architettoniche e del paesaggio; senza scordare il clima) che resta una leva di massima rilevanza e dalle non trascurabili prospettive.

La più recente conferma di tale convinzione è venuta dal felice esito della Conferenza dei servizi internazionali del Worldwide Broker Network che si è svolta, per la prima volta, a Roma. Articolata su tre giornate, dal 16 al 18 ottobre scorsi.

WBN è uno dei maggiori network fra società di brokeraggio indipendenti, che agiscono – con 15mila professionisti – in oltre 90 paesi del mondo, con sedi in oltre 500 città.

In termini di premi generati le società di brokeraggio aderenti arrivano a cumulare qualcosa come 28 miliardi di dollari.

L’utilizzo del database WBNet consente di effettuare online la quasi totalità delle operazioni tipiche dell’assicurazione. Dalla raccolta dei dati relativi alle coperture, alla definizione delle garanzie e alla gestione dei sinistri.

A tali operazioni accedono i broker membri e i loro clienti, riaffermando la capacità del network di garantire alle aziende operanti a livello internazionale il controllo e la gestione dei rischi in tutto il mondo, usufruendo della massima esperienza che ogni broker ha localmente abbinata al fatto di avere riferimenti altrettanto competenti e affidabili nei diversi paesi del mondo.

Alla Conferenza romana hanno partecipati, provenienti da tutto il mondo, 280 delegati. Insieme anche a un certo numero di manager di aziende clienti.

A Alessandro De Besi, presidente della società di brokeraggio romana De Besi-Di Giacomo, in qualità di membro italiano oltre che di referente primario, insieme alla Andrea Scagliarini Spa, dell’organizzazione della manifestazione, è toccato relazionare sugli scenari economico-finanziari e sociali del nostro Paese, soffermandosiu sui temi dell’italian benefit environment.

De Besi (che, va aggiunto, è anche presidente del Bipar di fresca nomina) si è naturalmente diffuso anche sulle soluzioni assicurative studiate per le imprese italiane come per le estere con filiali in Italia.

Fittissima l’agenda dei lavori della Conferenza, che ha visto anche gli interventi degli esponenti di alcune delle più affermate compagnie.

A partire da AIG, che – nella persona di Marco Dalle Vacche, rappresentante generale per l’Italia –  ha presentato un innovativo tool per il risk management.

MetLife, con Dana Citron, ha dettagliato sulla propria formula di programmi aziendali tagliati sulle esigenze di benessere e di salute dei dipendenti.

Filippo Cinelli, head of broker management del Gruppo Generali, ha illustrato la metodologia comunicazionale quale chiave di successo nei rapporti con l’interlocutore corporate.

Philiph Hogg, underwriter di XL Insurance, ha delineato lo scenario in cui si verifica l’incremento dei rischi di rc professionale dovuti all’ambiente.

Rappresentanti di HDI-Gerling, RSA e Zurich hanno esposto i relativi programmi assicurativi a dimensione internazionale. Mentre il manager di Chubb ha fornito elementi sui programmi globali dedicati a directors e officiers.

Luigi Guiso, Axa Professor of Household Finance, ha presentato una sua relazione su “Europa, Italia e crisi finanziaria”.

I temi affrontati nella tre giorni romana sono stati utili a confermare come le società di brokeraggio aderenti al Worldwide Broker Network garantiscano alle imprese operanti a livelli multinazionali servizi adeguati in ogni parte del mondo.