Ritorno a un regime di credito agrario differenziato e più risorse statali ed europee per incentivare l’uso delle assicurazioni in agricoltura. I problemi di accesso al credito per le imprese agricole si risolvono anche così secondo il ministro alle politiche agricole Mario Catania. «La scomparsa del regime di credito agrario differenziato è stata un grave danno per il sistema agricolo. Le banche infatti non dispongono più di modalità mirate e personale specializzato per rapportarsi nella maniera più adatta alla realtà specifica delle aziende», ha detto nel corso di una conferenza stampa con il presidente dell’Ismea Arturo Semerari. La proposta di Catania, che trae spunto dalla positiva esperienza del passato, prevede dunque che all’interno delle fi liali delle banche vengano reintrodotti gli sportelli specializzati per l’agricoltura con funzionari competenti sulle problematiche attinenti prettamente al credito agricolo. «È questo l’unico modo per dare una vera risposta al problema dell’accesso al credito », ha detto precisando di aver presentato la proposta al presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, e di voler richiamare l’attenzione del Governo sul tema. In tema di assicurazioni, invece, il ministro è convinto che sia necessario mobilitare più risorse nazionali e comunitarie per incentivare gli agricoltori ad un maggior ricorso all’uso delle assicurazioni. In pratica gli agricoltori dovrebbero assicurarsi di più contro i rischi ma lo Stato, con dei fondi in parte nazionali e in parte europei, andrebbe a coprire parte delle spese di assicurazione. «Ho fatto una battaglia e all’interno della legge di stabilità ho ottenuto la somma di 120 milioni di euro per l’anno 2013. Dobbiamo andare avanti in questa direzione, non affrontare ex post i fenomeni metereologici o il calo del reddito. È una linea perdente». Una linea che Catania porta avanti anche in Europa dove ha chiesto che parte dei fondi Pac siano destinati alla copertura delle spese assicurative per il rischio. Giusy Pascucci