DI GABRIELE VENTURA

Infrastrutture e servizi digitali, agevolazioni per le nuove imprese innovative, interventi di liberalizzazione in particolare in campo assicurativo sulla responsabilità civile auto, fallimenti telematici, procedura ad hoc per risolvere la situazione di sovraindebitamento del consumatore meritevole. Queste le principali misure introdotte dal decreto crescita, approvato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti. Vediamo le norme nel dettaglio. Agenda digitale. Con l’applicazione dell’agenda digitale, il governo punta ad aumentare i servizi on line per i cittadini, che potranno avere un unico documento elettronico, valido anche come tessera sanitaria, attraverso il quale rapportarsi con la p.a. Via libera anche alle ricette mediche digitali, al fascicolo universitario elettronico, all’obbligo per la p.a. di comunicare attraverso la posta elettronica certificata e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti. Viene inoltre integrato il piano finanziario necessario all’azzeramento del divario digitale per quanto riguarda la banda larga (150 milioni stanziati per il centro nord, che vanno ad aggiungersi alle risorse già disponibili per il Mezzogiorno per banda larga e ultralarga, per un totale di 750 milioni di euro). È introdotto poi l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di accettare pagamenti in formato elettronico, a prescindere dall’importo della singola transazione. I soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, saranno inoltre tenuti, dal 1° gennaio 2014, ad accettare pagamenti con carta di debito (per esempio, bancomat). Giustizia digitale. Il decreto crescita introduce poi delle disposizioni per snellire modi e tempi delle comunicazioni e notificazioni giudiziarie. In particolare, nei procedimenti civili tutte le comunicazioni e notificazioni a cura delle cancellerie o delle segreterie degli uffici giudiziari verranno effettuate esclusivamente per via telematica. Modificata poi la legge fallimentare. Attraverso l’uso della pec e di tecnologie online, le comunicazioni dei momenti essenziali della procedura fallimentare avverranno per via telematica. Tra questi: a) la presentazione del ricorso per la dichiarazione di fallimento; b) le comunicazioni ai creditori da parte del curatore; c) la presentazione della domanda di ammissione al passivo da parte dei creditori. Per quanto riguarda l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, la disposizione concernerà il flusso di comunicazioni tra curatore e creditori (nel fallimento) e tra commissario giudiziale o liquidatore e creditori (nel concordato preventivo) e tra commissario liquidatore e creditori (nella liquidazione coatta amministrativa). Impresa innovativa. Per le start up vengono messi subito a disposizione circa 200 milioni di euro, tra i fondi stanziati dal decreto sotto forma di incentivi e fondi per investimento messi a disposizione dalla Fondo italiano investimenti della Cassa depositi e prestiti. Il decreto definisce anche l’incubatore certificato di imprese start up innovative, qualificandolo come una società di capitali di diritto italiano, o di una societas europaea, residente in Italia, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start up innovative. Viene infine istituita un’apposita sezione del registro delle imprese con l’iscrizione obbligatoria per le start up innovative e gli incubatori certificati così da garantirne la massima pubblicità e trasparenza (si vedano altri articoli a pag. 4). © Riproduzione riservata