Royal Bak of Scotland Group chiude l’offerta pubblica di vendita destinata alla quotazione sulla Borsa di Londra di Direct Line raccogliendo 787 milioni di sterline.
La banca britannica ha lanciato ufficialmente l’Ipo il 14 settembre scorso nonostante le serpeggianti preoccupazioni dei mercati sul possibile insuccesso della quotazione dopo i tentennamenti della tedesca Talanx. L’operazione, che consente alla banca di reperire le risorse necessarie per avviare l’uscita del Governo di Londra dalla sua compagine azionaria, fa parte della strategia di RbS di soddisfare gli obblighi legati agli aiuti di Stato.
L’Unione Europea ha infatti obbligato l’istituto di credito a cedere almeno la metà del capitale di Direct Line entro la fine del 2013 per dare il via libera definitivo ai 45,2 mld gbp di prestiti erogati dal Regno Unito. La banca di Edimburgo è stata infatti salvata tra il 2008 e il 2009 dal possibile fallimento nell’ambito del piano statale volto a risollevare l’intero settore bancario del Regno Unito alle prese con un’eccessiva esposizione alla crisi dei mutui subprime statunitensi. Attualmente il governo britannico detiene l’82% del capitale di Royal Bank of Scotland e non fa mistero di voler procedere con una riduzione della partecipazione che finora è stata però bloccata dalla debolezza dei mercati.
Il prezzo di collocamento di 450 mln di azioni, pari al 30% del capitale, è stato fissato a 175 pence, alla metà circa del range indicativo compreso tra 160 e 195 pence. Il prezzo assegna alla divisione assicurativa on-line di Royal Bank of Scotland una valutazione complessiva di 2,625 miliardi di sterline. Le contrattazioni vincolate sul titolo sono iniziate ieri sulla Borsa di Londra, mentre l’ammissione al listino ufficiale è prevista per il 16 ottobre. Subito dopo l’ammissione e assumendo l’esercizio dell’opzione di over-allotment sul 15% dell’offerta, la capogruppo di Edinburgo manterrà una partecipazione del 65,3% nel capitale dio Direct Line e otterrà ulteriori proventi che porteranno l’incasso totale a 905 mln gbp. Per soddisfare in pieno gli obblighi imposti dalla Ue, RbS dovrà però cedere ulteriori azioni entro la fine del 2013 per scendere sotto il 50% del capitale e abbandonare del tutto la compagine azionaria entro la fine del 2014.
L’Ipo di Direct Line rappresenta il maggior collocamento effettuato sul London Stock Exchange dal giugno del 2011, quando la società di investimenti Vallares ha raccolto 2,1 mld usd, preceduta da Glencore che ha registrato proventi per 10 mld usd. Nel corso del 2011, la piazza londinese, tradizionale punto di arrivo per molte aziende europee per l’enorme liquidità, ha assistito al debutto di solo 34 aziende per un controvalore di 2,3 mld usd, cifre ben al di sotto delle 67 Ipo da circa 19 mld usd del 2011.