di Luca Gualtieri

Gli azionisti del Monte dei Paschi hanno conferito pieni poteri all’amministratore delegato Fabrizio Viola per gestire meglio la trasformazione e il rilancio della banca in un uno dei periodi più delicati della sua storia. È questo il risultato principale dell’assemblea straordinaria, riunitasi ieri a Siena per approvare le modifiche statutarie e la delega all’aumento di capitale da 1 miliardo. Anche se l’esito dell’assise era ampiamente previsto, per il sostegno offerto dalla Fondazione Mps al management, l’atmosfera si è fatta rovente per via delle dure contestazioni dei sindacati e di alcuni degli oltre 4 mila azionisti presenti. L’appuntamento assembleare è stato infatti una nuova occasione di scontro tra le varie anime della politica senese, che da mesi si confrontano duramente sul nuovo corso del Monte. È opinione diffusa a Siena che gli attacchi al management e al presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, siano riconducibili all’area cattolica del Pd, quella stessa fazione che nel maggio scorso si era duramente scontrata con l’ex sindaco Franco Ceccuzzi, provocandone le dimissioni. In ogni caso, i margini di manovra per queste schermaglie di retroguardia si sono rivelati assai modesti. L’assemblea di ieri ha aperto una fase nuova per il Monte, con un notevole potenziamento del management e una maggiore indipendenza dalla politica e dai potentati locali. Con il nuovo statuto è prevista una serie di nuove attribuzioni di poteri, a tutto vantaggio del cda, dell’amministratore delegato e del presidente. Per esempio non sarà più necessario che l’assemblea autorizzi la cessione di rami d’azienda, che diventerà quindi una decisione di esclusiva competenza del cda. Aspetti molto rilevanti del nuovo statuto riguardano la figura dell’amministratore delegato, introdotta proprio nel 2012 con la nomina di Viola. «Vengono attribuiti all’amministratore delegato, o al direttore generale qualora l’amministratore delegato non sia stato nominato, i poteri di proposta in merito alla nomina, alla revoca e ai provvedimenti relativi allo stato giuridico ed economico dei responsabili di direzione e dei responsabili delle strutture a riporto diretto dell’amministratore delegato o, qualora quest’ultimo non sia stato nominato, del direttore generale», recita la relazione del cda. In pratica, le competenze vengono estese a tutto il personale, e per quanto riguarda i primi riporti, i direttori centrali, questi saranno proposti da Viola e approvati dal cda. Il presidente Alessandro Profumo invece ha cambiato a sorpresa le carte in tavola, annunciando ieri la rinuncia al potere di proporre «la nomina e la revoca dei responsabili delle strutture a diretto riporto del cda». Va detto peraltro che, anche con le modifiche statutarie inizialmente previste, Profumo avrebbe avuto solo il potere di proporre al consiglio il nome del responsabile dell’internal audit. Un’interpretazione ben diversa da quella che era cominciata a circolare a Siena, secondo la quale era un potere di nomina (mentre invece è solo di proposta) che dimostrava il maggior peso di Profumo in banca. Come detto, dalla Fondazione Mps è arrivato pieno sostegno sia all’aumento di capitale che alle modifiche statutarie. Nel suo intervento in assemblea il presidente Mancini ha detto che «le modifiche fanno chiarezza sui ruoli e sulle responsabilità di azionisti, amministratori e management: da un lato fornendo al cda maggiori funzioni di gestione, dall’altro assegnando all’ad le deleghe operative necessarie per una banca moderna, quotata e non locale». Anche per questo Mancini è stato fortemente contestato con fischi e grida da azionisti e dipendenti del Monte, che hanno giudicato troppo morbida la sua posizione. Le critiche si sono concentrate soprattutto sul depotenziamento dell’assemblea e sull’esclusione del diritto di opzione nell’aumento di capitale, che dovrebbe aprire la strada a nuovi soci. Anche se vistose, tali manifestazioni di dissenso non hanno però influito sull’esito dell’assemblea, che ha ufficialmente avallato l’avvio del nuovo corso. (riproduzione riservata)