di Andrea Di Biase

L’assemblea straordinaria di Intesa Sanpaolo ha approvato con il voto favorevole del 99,45% dei presenti (pari al 56,3% del capitale sociale) la riforma della governance duale, che porterà all’ingresso di alcuni top manager del gruppo nel consiglio di gestione, e si accinge ad anticipare ai primi mesi del 2013 il rinnovo delle cariche sociali prima delle elezioni politiche di aprile. La ratio dell’eventuale rinnovo anticipato dei consigli, che ad alcuni osservatori è apparso inusuale, anche a fronte delle rassicurazioni di Giovanni Bazoli e dei principali azionisti della banca, a partire dalla Fondazione Cariplo di Giuseppe Guzzetti, di essere autonomi rispetto alla politica, è stata spiegata direttamente dal presidente del consiglio di sorveglianza ai soci. «Tutti ci auguriamo che ondate speculative sul debito italiano non abbiano a verificarsi», ha affermato Bazoli, «e che il sistema politico italiano sia in grado di dare risposte solide e convincenti». «Tuttavia», ha argomentato il banchiere bresciano, «se si dovesse verificare un’eventualità di questo tipo, non è meglio che la banca si presenti con gli organi nella pienezza delle funzioni?». Bazoli ha comunque sottolineato che l’ultima parola spetterà ai grandi soci di Intesa Sanpaolo e che le nomine saranno anticipate solo «se arriva una richiesta in questo senso dai maggiori azionisti », trattandosi di un’iniziativa «a tutela dei loro interessi, della banca e a tutela anche dei mercati». È dunque probabile che già nelle prossime settimane inizieranno le riflessioni dei grandi azionisti sulle future nomine. Scontata la conferma di Bazoli e del ceo Enrico Cucchiani, più aperta è invece la partita per la presidenza del consiglio di gestione, oggi affidata ad Andrea Beltratti, e quella relativa ai manager che entreranno nel board esecutivo. Sul primo tema si è espresso ieri il presidente della Compagnia di San Paolo, Sergio Chiamparino. «Beltratti ha fatto un buon lavoro, stiamo riflettendo su un complesso di questioni », ha affermato l’ex sindaco di Torino. Nelle settimane scorse era circolata l’indiscrezione secondo cui il primo azionista di Intesa Sanpaolo, cui spetterebbe l’indicazione del presidente del consiglio di gestione, sarebbe orientata a candidare l’economista Gian Maria Gross Pietro, che attualmente è anche vicepresidente della stessa Compagnia. Nel corso dell’assemblea sono state affrontati anche altri due temi: l’eventuale conversione delle azioni di risparmio in ordinarie e la politica di riduzione costi. Sul primo punto, Bazoli ha spiegato che non è un tema all’ordine del giorno, visto che non si tratta di una priorità. Mentre sulla questione delle spese amministrative, Cucchiani, ha detto: «nel corso di questo anno sono diminuite del 4,4%, ovvero per circa 99 milioni. Si tratta di una riduzione assai consistente». (riproduzione riservata)