«Se l’operazione con Unipol non dovesse andare in porto, siamo pronti a ricomprare il 18% di Hines Italia sgr nelle mani del gruppo assicurativo», ha spiegato ieri Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia, a margine del Forum Hines Italia Real Estate. Nel corso dell’evento è stato affrontato il tema degli investimenti socialmente responsabili che rispettino la redditività chiesta dagli investitori istituzionali ed è stato presentato il primo protocollo in Italia dedicato agli investimenti immobiliari in linea con i principi identificati dall’Onu. Catella ha approfondito anche il tema relativo alla sgr. Sotto i riflettori ci sono la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare ex FonSai, ora finito sotto il controllo del gruppo assicurativo bolognese, che dovrà decidere che cosa farne. Un accordo con la sgr di Hines Italia avrebbe senso dal punto di vista industriale, anche perché Unipol detiene quel 18% di questa stessa società di gestione, quota ereditata da FonSai che a sua volta l’aveva rilevata nell’ottobre 2010. Da allora però tutto è cambiato all’interno della compagnia di Salvatore Ligresti e così quella partecipazione non si è mai tradotta in progetti operativi ed è rimasto semplicemente il riconoscimento di Hines Italia sgr in qualità di ruolo di partner preferenziale per FonSai nell’immobiliare. «Quello che ci interessa», precisa Catella, «è avere un vero socio industriale. Se questo non sarà possibile, allora penso che probabilmente eserciteremo l’opzione di riacquisto, prevista nei patti, della partecipazione in mano a Unipol». In ogni caso, i tempi per arrivare a una decisione non sembrano imminenti (si parla almeno del primo semestre 2013) anche perché prima Unipol dovrà mettere a punto un nuovo piano industriale, di cui il patrimonio immobiliare è solo una parte, e soprattutto censire i vari asset (il cui ammontare è stimato molto approssimativamente intorno a 3 miliardi) e individuare percorsi di valorizzazione a seconda delle loro caratteristiche e condizioni. Solo allora la compagnia guidata da Carlo Cimbri potrà decidere quale futuro scegliere per la gestione del patrimonio, «anche se noi abbiamo già un tavolo aperto con la compagnia». Tempi più stretti invece per quanto riguarda l’area di Santa Giulia (Milano) che fa capo a Risanamento. «Abbiamo avviato uno studio molto approfondito sul tema progettuale, urbanistico e di prospettive economiche di intervento», ha spiegato Catella e «presenteremo la nostra proposta entro metà novembre». (riproduzione riservata) Teresa Campo e Manuel Follis