Auspichiamo una maggiore collaborazione fra le figure istituzionali governative, le autorità di controllo, gli operatori di mercato al fine di evitare l’introduzione, in un comparto delicato come l’Rc Auto, di norme disomogenee dalle finalità condivisibili ma di problematica applicazione ”. E’ questo in estrema sintesi il messaggio principale che esce dalla Tavola Rotonda dal titolo “Decreto liberalizzazioni: gli impatti sul mercato assicurativo, scenari e strategie” organizzata dal MIB School of Management di Trieste

Nella sede della Business School internazionale presieduta da Enrico Cucchiani e diretta da Vladimir Nanut si sono confrontati alcuni dei principali esponenti del mondo delle istituzioni e dell’industria assicurativa: Elena Bellizzi (ISVAP – Responsabile Servizio Tutela del Consumatore); Giampaolo Crenca (Studio Attuariale Crenca & Associati); Fabio Sattler (Allianz – Direttore Sinistri); Enrico San Pietro (Unipol – Vice Direttore Danni); Alessandro Santoliquido (Sara Assicurazioni – Direttore Generale); Manlio Lostuzzi (Generali – Vice Direttore Assicurazioni Generali).

Sul futuro del comparto auto pesa l’incognita delle novità normative introdotte dal Governo nel corso dell’anno attraverso due Decreti Legge che il governo Monti ha approvato con l’obiettivo di favorire la mobilità del mercato assicurativo e ridurre i costi delle polizze Rc Auto.

Una serie di misure arrivate per decreto senza il coinvolgimento attivo di tutte le figure professionali coinvolte che, giudicate complessivamente, non sembrano prefigurare uno stravolgimento in positivo del mercato. Soprattutto se si calcola che ogni nuovo provvedimento aumenta i costi del sistema.

Analizzando le varie novità introdotte durante l’anno, i giudizi positivi degli assicuratori si concentrano sul capitolo delle micropermanenti.

Il principale problema del mercato Rc Auto è la percentuale di sinistri con lesioni fisiche: E’ ragionevole che nel 22,7% degli incidenti stradali vi sia un sinistro con lesioni alla persona? Oggi in alcune province italiane quasi un sinistro su due presenta un danneggiato con lesioni e il costo dei sinistri con lesioni ha pesato, nel 2011, per il 66% del totale. Inoltre, il risarcimento dei quasi 500.000 sinistri di lievissima entità, con invalidità permanente dell’1% o del 2% (per i quali negli altri paesi non si riconosce quasi mai il danno), è costato nel 2011 oltre 2, 1 milioni di euro.

Il Decreto è intervenuto sulla questione modificando l’Articolo 32 del Codice delle Assicurazioni (commi 3-ter e 3-quater) e disponendo che la risarcibilità delle lesioni lievi sia condizionata ad accertamenti clinici e medico-legali obiettivi e strumentalmente assistiti. Un intervento che, secondo gli assicuratori va nella giusta direzione.

Riguardo alla Scatola Nera i giudizi sono abbastanza divergenti Il Decreto impone alle imprese di offrire la formula di Rc Auto con Scatola Nera, i cui costi di installazione devono essere a carico della Compagnia che dovrà garantire al cliente una significativa riduzione di prezzo. Ma quasi tutte le principali Compagnie offrono già soluzioni di questo tipo. Tuttavia, imporre i costi alle imprese significa gravare soprattutto le piccole Compagnie di oneri economici importanti e abbattere i vantaggi per i consumatori.

L’ANIA ha da tempo rappresentato la necessità che le funzionalità minime obbligatorie dei dispositivi «scatole nere» siano sostenibili economicamente ai fini della possibile praticabilità degli sconti, ferme le esigenze di portabilità.

A far discutere in queste ore è il recente Decreto Sviluppo bis. Se misure come l’unità di prevenzione per la lotta contro le frodi conferita di competenza all’Ivass, l’abolizione delle polizze Rc Auto pluriennali e del tacito rinnovo, sono state positivamente accolte, a far discutere sono la norma che stabilisce la definizione di uno standard minimo di polizza e l’obbligo per le Compagnie di creare aree di consultazione su internet. Ma è l’introduzione della libera collaborazione fra intermediari assicurativi che secondo le Compagnie rischia di far saltare il banco.

Il provvedimento è entrato in vigore lo scorso 20 ottobre con validità 60 giorni. Giusto il tempo per permettere l’iter parlamentare di conversione del testo di legge nella sua stesura definitiva.

Le Compagnie osservano come la concorrenza nell’Rc Auto non manchi: sono moltissime le imprese che operano sul mercato con politiche di distribuzione e di prezzo fortemente differenziate che riflettono la diversa qualità del servizio offerto.

Il principale punto di attrito riguarda la libera collaborazione fra intermediari iscritti al Registro Unico degli Intermediari. Agenti, Broker, Banche, Istituti finanziari, SIM e Poste italiane potranno collaborare con altri operatori iscritti a qualsiasi sezione del RUI.

Secondo le imprese assicurative la libera collaborazione fra intermediari rischia di scardinare l’organizzazione delle reti distributive delle compagnie, perché permettendo a un agente di fare concorrenza alla propria compagnia sottoscrivendo un contratto con un competitor, si intacca il valore delle reti distributive sulle quali le Compagnie hanno investito e continuano a investire somme economiche importanti.

In tema di contrasto alle frodi – la principale piaga del sistema assicurativo italiano – il Decreto Sviluppo bis rappresenta un deciso passo in avanti. Viene attribuito al nuovo Istituto di Vigilanza Assicurativa (Ivass) la responsabilità del servizio di prevenzione e contrasto delle frodi nel settore della RC auto attraverso la realizzazione di un archivio informatico integrato attraverso il quale sarà più facile individuare fenomeni fraudolenti e indici di anomalia. L’archivio, connesso con la banca dati degli attestati di rischio, con la banca dati sinistri, con la banca dati danneggiati e testimoni, Consap, PRA renderà possibile attivare dei sistemi di allerta contro le frodi che verranno segnalate alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria per le opportune azioni di indagine.