Niente da fare. Gli analisti di Bernstein Research, in un report di ieri, hanno confermato il giudizio di sottopeso (underperform, ossia il titolo farà peggio del meracto) sulle azioni Generali, con un prezzo obiettivo pari a 8,20 euro. Una cifra ben inferiore rispetto a quella di 12,40 euro (+1,47%) con cui le azioni del Leone ieri hanno archiviato la giornata di Borsa di ieri. Per comprendere il motivo dello scetticismo è sufficiente dare uno sguardo al titolo del report: «Generali: sovraesposta al Toxic Life, a tassi di interesse e al contesto macroeconomico europeo». Lo studio, interamente dedicato alla compagnia triestina, fa seguito alla conference call con il management del 19 ottobre, ossia il giorno in cui è stata annunciata la parte finale della riorganizzazione del gruppo assicurativo che passa per l’uscita dal cda dell’ex doppio ad al fianco di Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, e la sua nomina contestuale a «chief insurance officer». Nel contempo, l’ad Mario Greco è salito al vertice del gruppo, in attesa di mettere in atto quella pulizia che i soci gli hanno domandato dopo la cacciata di Perissinotto. Scrivono gli esperti di Bernstein: «Ci aspettiamo che il business L&H (vita e salute, ndr) continui a essere influenzato in maniera avversa da una ulteriore caduta dei rendimenti ricorrenti e da maggiori rischi di investimento». Quanto alla posizione patrimoniale del gruppo assicurativo, gli analisti ritengono che l’impatto di acquisizioni e disinvestimenti non sarà particolarmente rilevante, nemmeno nel caso – ormai praticamente certo – in cui venisse rilevato il 49% non ancora in portafoglio della joint venture assicurativa con la ceca Ppf. Secondo Bernstein, le azioni Generali in Borsa trattano a 1,2 volte il rapporto tra prezzo e valore di libro (P/B), a premio rispetto al mercato. E secondo gli esperti ce n’è a sufficienza per confermare il sottopeso.