di Carlo Giuro

Fondi pensione e investimento socialmente responsabile possono rappresentare una buona accoppiata. La finalità e l’orizzonte temporale del risparmio previdenziale sembra infatti particolarmente coerente con l’adozione di principi di investimento eticamente sostenibili. Ulteriore contributo viene ora dalla pubblicazione da parte dal Forum per la Finanza sostenibile delle Linee guida per l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governo societario nei processi di investimento delle forme pensionistiche complementari. L’obiettivo è quello fornire ai fondi pensione, ai gestori e alle banche depositarie, utili indicazioni in merito all’integrazione di strategie di investimento sostenibile e responsabile, nel più generale processo di investimento di un fondo pensione, al fine di esplicitare i passaggi chiave e chiarire gli aspetti critici. Il riferimento primario è rappresentato dai fondi pensione di natura contrattuale dal momento che, si legge nel documento: «I fondi pensione aperti, per loro natura, hanno un processo decisionale più semplificato e sono quindi più facilmente in grado di decidere e attuare in modo autonomo una politica di investimento sostenibile e responsabile ». Destinatari indiretti delle Linee guida sono poi gli aderenti che, avendo interesse verso il tema dell’investimento sostenibile e responsabile, vogliano capire come questo possa essere declinato dal proprio fondo pensione. L’ordinamento italiano incoraggia l’adesione a forme di investimento responsabile. Le forme pensionistiche complementari sono tenute infatti ad esporre nel rendiconto annuale e, sinteticamente, nelle comunicazioni periodiche agli iscritti, se ed in quale misura nella gestione delle risorse e nelle linee seguite nell’esercizio dei diritti derivanti dalla titolarità dei valori in portafoglio si siano presi in considerazione aspetti sociali, etici e ambientali. È molto interessante anche volgere lo sguardo a quale sia il livello di diffusione delle linee socialmente sostenibili nel nostro panorama previdenziale. Attingendo alle recentissime rilevazioni del Mefop gli strumenti che adottano tale tipologia di investimento sono 29, di cui 8 fondi pensione negoziali (2 secondo principi generali e 6 con benchmark specializzati), 8 fondi pensione aperti (6 secondo principi generali e 2 con benchmark specializzati) e 13 Pip (esclusivamente attraverso principi generali). Tra i fondi negoziali prevale l’approccio parziale. L’adozione dei criteri Sri viene in tal caso effettuata sulla componente azionaria. Molto diffuso nel campione l’utilizzo dei benchmark specializzati. Tra i fondi aperti vi è equidistribuzione tra fondi che hanno previsto un’apposita linea dedicata e fondi che hanno adottato un approccio totale. Tra i Pip prevale l’approccio totale. Le Linee guida sono da intendersi come un documento aperto, che suggerisce delle alternative, ma che lascia tuttavia aperta la possibilità di soluzioni diverse rispetto a quelle espressamente individuate. Quali sono le soluzioni individuate? La prima opzione descritta è quella dei principi generali. La strategia Sri in questo caso è basata sui principi generali conferendo al fondo pensione la possibilità di acquisire una visione d’insieme sui contenuti e le modalità attraverso cui lo stesso si impegna in materia di investimento sostenibile e responsabile. I principi generali possono essere postulati attraverso una dichiarazione ampia, lasciando al gestore il compito di tradurli nell’attività di gestione delle risorse, oppure attraverso una precisa indicazione dei settori economici. Viene poi descritta una seconda opzione rappresentata dall’adozione di un benchmark specializzato sul tema della sostenibilità e responsabilità sociale. In questo modo si riflette la volontà del fondo pensione di utilizzare uno strumento chiaro e facilmente integrabile nell’attività di gestione delle risorse. L’individuazione del benchmark socialmente responsabili, sostengono le Linee guida, è il risultato dell’incrocio tra i criteri ritenuti significativi dal fondo pensione e i benchmark offerti sul mercato. Sul mercato, infatti, esistono numerosi indici di sostenibilità costruiti secondo differenti approcci e metodologie. Laddove il fondo pensione non individui un benchmark di mercato adatto alle proprie istanze, potrà adottare un benchmark «personalizzato», costruito ad hoc da un proprio team interno specializzato o, in assenza delle necessarie competenze interne, con l’ausilio di un consulente Esg (environmental, social and governance, ossia nel rispetto ambientale, sociale e di governance). Il benchmark può essere socialmente responsabile. La terza opzione è quella del rating: in questo caso la strategia socialmente responsabile del fondo pensione si concretizza nell’investimento in imprese che dimostrino di gestire il proprio business nel rispetto di criteri di sostenibilità, ottenendo una performance positiva nella valutazione del profilo di responsabilità sociale. Il rating indica la soglia quantitativa di riferimento per la valutazione del profilo di responsabilità sociale di un titolo o di un portafoglio. (riproduzione riservata)