Sul fronte obbligazionario, ci sono buone opportunità di investimento sul debito sovrano italiano, in una fase storica caratterizzata da tassi reali negativi nei paesi europei con il massimo del rating. Da Monaco di Baviera, dove Allianz Global Investors (G.I.) nei giorni scorsi ha tenuto un workshop, si plaude al piano di riforme del governo Monti. «I titoli di stato italiani, nel rapporto rischio/rendimento, sono in grado di proteggere meglio il patrimonio», afferma senza esitazione Franck Dixmier, responsabile investimenti dell’obbligazionario europeo di Allianz G.I. Le incertezze, a questo punto, sono di natura politica. Per questo, oggi il giudizio sul debito italico si aggira tra buy e neutral, con tanto di logica di breve periodo. «Anche in un contesto di bassa crescita e inflazione in aumento come l’attuale, poi, la ricerca di rendimenti positivi in termini reali può favorire gli investimenti in commodity inclusi oro e argento, immobili internazionali e infrastrutture, oltre che in aziende con prospettive di sviluppo sostenibili», aggiunge Tomaso Giorgetti, responsabile della branch italiana di Allianz G.I. Europe. In particolare, dovrebbero essere privilegiate le società a medio-bassa capitalizzazione con elevata distribuzione degli utili. «In un contesto caratterizzato da indicatori prezzo/utili contenuti e rendimenti reali delle obbligazioni bassi, per non dire negativi, i dividendi dovrebbero infatti rappresentare uno dei driver dei rendimenti azionari», aggiunge Giorgetti. Secondo il gruppo, le aspettative sulle prossime mosse della Bce indicano come scenario di base il taglio del tasso di riferimento nel corso di questo trimestre. «Se finora questo intervento non è stato effettuato, il debole quadro economico dell’area euro ci induce a ritenere che un taglio dei tassi sia ancora nell’agenda della Bce entro fine anno», gli fa eco James Dilworth, amministratore delegato di Allianz G.I. Europe. Che aggiunge: «La Fed ha deciso di effettuare un ulteriore programma di quantitative easing, così come il mercato si attendeva. Riteniamo che per il momento la sua azione sia conclusa. Tuttavia molto importante sarà l’andamento dell’economia e soprattutto quello del mercato del lavoro per interpretare le future mosse della Fed». (riproduzione riservata) Francesca Vercesi