di Anna Messia

Ci aveva provato più volte questo governo a introdurre il plurimandato nel settore assicurativo. Poi, sistematicamente, l’intervento che consente agli agenti di vendere polizze di compagnie concorrenti, indubbiamente dirompente per le imprese e per l’intero comparto, veniva puntualmente ritirato dai documenti definitivi che venivano discussi dai consigli dei ministri. Questa volta però, Mario Monti e i suoi ministri sono andati fino in fondo, mantenendo fermo l’articolo 22 nel decreto Crescita 2.0 approvato ieri dal governo che introduce «misure a favore della concorrenza e della tutela del consumatore nel mercato assicurativo ». Un intervento anticipato da MF/Milano Finanza lo scorso 12 settembre che in realtà non è un vero e proprio plurimandato e soprattutto non sarà obbligatorio per legge, come prevedevano le bozze di inizio legislatura. Ma ci assomiglia molto perché secondo le nuove regole gli agenti e gli altri intermediari (collaboratori e broker) potranno «adottare forme di collaborazione reciproca nello svolgimento della propria attività», si legge nel decreto, che aggiunge chiaramente che la collaborazione potrà avvenire anche «mediante l’utilizzo dei rispettivi mandati, anche se agiscono come monomandatari ». Insomma, gli agenti potranno di fatto operare come plurimandatari rispondendo in solido per gli eventuali danni «sofferti dal cliente a cagione dello svolgimento di tale attività ». Tra l’altro non soltanto nel ramo Rc Auto, ma in tutti i settori di attività, sia danni sia Vita. Si tratta di un intervento che gli agenti chiedevano da tempo, anche perché potrà dare concreta attuazione alle norme introdotte nei mesi scorsi sempre dal governo Monti in materia di Rc Auto che obbligano gli intermediari a presentare ai propri clienti almeno tre preventivi di compagnie concorrenti. Ma le imprese lo vedono invece con il fumo negli occhi perché rischiano di perdere la presa sulle proprie reti di vendita. E non solo. C’è in effetti anche un altro pericolo che potrebbe mettere in discussione il processo di liberalizzazione e di apertura del mercato perseguito dal governo Monti e in particolare dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che si è occupato in prima persona del settore assicurativo. È indubbio che il decreto ha messo gli agenti in una posizione di forza e potrebbero sfruttare questo vantaggio per trattare con le proprie imprese ottenendo benefici in cambio della fedeltà assoluta alla propria compagnia. Non resta che vedere cosa accadrà. Intanto ieri il governo ha introdotto anche altre importanti novità sempre in materia assicurativa: sono state abolite le norme sul tacito rinnovo eventualmente previste nei contratti. Il cliente dovrà quindi manifestare esplicitamente la volontà di confermare la fiducia all’agente e alla compagnia. È stato poi affidato all’Ivass (la nuova Isvap) il compito di occuparsi della prevenzione delle frodi attraverso la banca dati e l’Istituto potrà segnalare eventuali anomalie alle autorità giudiziarie. Ma la novità più importante è che le imprese dovranno mettere sul mercato un prodotto assicurativo base Rc Auto che potrà essere facilmente e immediatamente confrontabile con la concorrenza. (riproduzione riservata)