Secondo un’indagine realizzata da Opinion Matters per conto di Ace Europe presso 606 responsabili europei (direttori finanziari, responsabili della sottoscrizione) di società con un fatturato di oltre 600 mln €, la metà delle imprese europee ha attivato un programma di assicurazione strutturato a livello internazionale.

Come si può vedere dall’immagine sotto riportata solo il 22% degli intervistati italiani si ritiene totalmente preparato, il 17% si ritiene abbastanza preparato, mentre il 42% si ritiene per lo più impreparato e il 19% completamente impreparato.

Solo il 13% degli interlocutori ha dichiarato di aver un programma assicurativo realmente adattato ai bisogni internazionali.

Altro punto dolente emerso dallo studio: le imprese europee si considerano insufficientemente preparate alla gestione dei rischi internazionali e a quelli legati all’esportazione. Secondo le persone intervistate le aziende sono oggi più esposte ai rischi riguardanti la responsabilità dei dirigenti (46%), la responsabilità ambientale (39%), i rischi legati alla reputazione e immagine (38%) e ai rischi della responsabilità civile (35%).

4 sono i fattori principali che spingono le imprese europee a rivalutare il loro approccio ai rischi legati alle attività internazionali: l’impatto delle catastrofi naturali (42%), la crisi finanziaria (38%), la dipendenza dalle entrate derivanti dall’esportazione (37%) e il terrorismo mondiale (33%).