Mariano Mangia

Istanbul «Puntiamo a essere presenti nei principali paesi del mondo, in particolare in quelli a forte sviluppo, per garantire ai nostri clienti una copertura in tutte le ‘fasce orarie’ dei mercati mondiali e un’offerta di prodotti dedicati, e ai nostri promotori la possibilità di operare in una società con un modello di business diverso», Pietro Giuliani, presidente e amministratore delegato di Azimut Holding spiega gli obiettivi del gruppo sui mercati internazionali, un processo di internazionalizzazione già avviato: «Oggi siamo presenti in otto paesi (Italia, Irlanda, Lussemburgo, Svizzera, Monaco, Turchia, Hong Kong e Shanghai) e lavoriamo per continuare ad espanderci soprattutto nelle aree con più alti margini di crescita, quali Asia e Sud America. Quando andiamo all’estero solitamente ricerchiamo e costruiamo partnership con team di gestione e distribuzione localizzati nei diversi continenti, così da sviluppare una diretta presenza in quelle zone e apportare competenze specifiche per migliorare la nostra capacità nella gestione ». Qual è attualmente il peso sui ricavi e sulle masse gestite della componente estera? «Attualmente su 19 miliardi di masse gestite, oltre un miliardo è raccolto all’estero. Entro il 2014 vorremmo avere il 10% delle nostre masse totali gestite al di fuori dell’Italia» Qui in Turchia avete presentato AZ Global. «E’ una società che opera nella gestione e distribuzione di strumenti di investimento, nata dalla partnership con il gruppo turco Global Yatirim Holdings. Tramite un aumento di capitale abbiamo acquisito il 60% di Global Portfoy, società di gestione detenuta da Global Yatirm Holding, e contemporaneamente acquisito il 5% di Global Menkul, uno dei dieci principali broker e distributori finanziari in Turchia. Con AZ Global replichiamo in Turchia il nostro modello di business basato sull’integrazione di gestione e distribuzione. Il team di gestione di AZ Global, composto da sette professionisti con oltre 100 anni di esperienza complessiva sul mercato locale, sarà affiancato infatti dal team di consulenza finanziaria di Global Menkul. Le potenzialità del mercato turco sono evidenti, se si considera che tutta l’industria turca, 28,2 miliardi di dollari, è poco più grande delle masse gestite da Azimut globalmente, 24 miliardi di dollari, e che in Turchia il mercato dei fondi rappresenta solo il 4% del Pil». In Turchia avete concluso un semplice accordo per il collocamento dei vostri fondi? «Le strategie e prodotti che proporremo sono in linea con le esigenze degli investitori turchi e per la prima volta l’offerta di fondi in Turchia sarà segmentata in relazione ai bisogni ed obiettivi finanziari dei clienti e non secondo la consueta classificazione di fondi seguita dalle banche: fondi di tipo A che investono in azioni e fondi di tipo B che investono in tutto il resto. AZ Global presenterà sul mercato turco tre nuove famiglie di fondi: Target, fondi che ricercano ritorni pari a un obiettivo esplicito su un orizzonte temporale definito, fondi Formula che ricercano ritorni assoluti attraverso fondi flessibili azionari e fondi Trend, che ricercano ritorni assoluti dalla diversificazione tra diverse asset class. Nomi nella tradizione di Azimut, ma con uno spirito del tutto innovativo in Turchia ». La sua opinione sull’industria del risparmio gestito in Italia? «Da diversi anni il risparmio gestito è in difficoltà, non solo nel nostro paese, ma anche nelle principali economie sviluppate. La situazione però in Italia è aggravata dal fatto che nessuno sembra voler più investire nella gestione e rischiamo di diventare una colonia dove i gestori esteri collocheranno i loro prodotti, tramite promotori e banche, agli investitori italiani. Servirebbe un cambio di passo, ma per farlo bisogna crederci ed essere disposti a mettersi in discussione, investendo molte risorse sia sulla gestione che sulla distribuzione. Dal canto nostro la centralità del promotore finanziario, che è azionista della società, è alla base delle nostre scelte». Come si sta muovendo Azimut, in termini di prodotti e di approccio alla clientela? « «In un settore che si muove lentamente, ci distinguiamo per la nostra velocità e capacità di innovazione con le quali riusciamo ad anticipare i trend e arricchire l’offerta per i clienti in una logica di diversificazione sia di asset class che di mercati. Ricordiamo, ad esempio, che siamo stati i primi in Europa a lanciare il fondo Renminbi Opportunities che consente all’investitore di puntare sulla crescita della valuta cinese, e il Cat Bond, uno dei pochissimi fondi Ucits esistenti in Europa che investe in strumenti con esposizione a rischi assicurativi di natura catastrofale. Siamo innovatori anche con il nuovo fondo Macro Volatility che si presenta come un’“assicurazione” contro le crisi finanziarie, sistemiche, di volatilità macroeconomica. È evidente che il mondo degli investimenti è cambiato e noi ci siamo impegnati per continuare a soddisfare la clientela ampliando la gamma di offerta. Solo a metà settembre, ad esempio, abbiamo lanciato sei nuovi prodotti. Oltre che sulla gestione stiamo investendo molto anche sulla distribuzione, reclutando sia promotori che private banker di alto profilo”. Qualche anticipazione sul 2012 di Azimut? “Stiamo lavorando bene, quindi sono fiducioso che il 2012 possa chiudersi con ottimi risultati, magari anche con risultati record. Siamo un’azienda non indebitata, godiamo di una forte posizione finanziaria netta e siamo sempre attenti a monitorare il mercato nel caso si presentassero delle opportunità».